Braccata al cinghiale, spari alla finestra

Braccata al cinghiale, spari alla finestra
SPOLETO Caccia controllata per l’abbattimento dei cinghiali, due...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

SPOLETO Caccia controllata per l’abbattimento dei cinghiali, due proiettili colpiscono la finestra di un’abitazione. Sono ancora da chiarire i contorni di quanto accaduto lunedì mattina nella zona di Collerisana, dove era stato organizzato un intervento di contenimento esteso fino a Montepincio, con la tecnica della braccata ridotta. Un intervento deciso dal Comune e predisposto – secondo quanto annunciato nell’occasione dall’ente – sotto il coordinamento delle forze dell’ordine. Due cacciatori, ha reso noto ieri sera la Questura, sono stati denunciati per violazioni al Testo unico della pubblica sicurezza, perché avrebbero omesso di adottare «tutte le cautele e prescrizioni imposte dal questore per assicurare che l’abbattimento selettivo avvenisse in condizioni di sicurezza». Cosa sia accaduto in quei frangenti non è chiaro, ma a quanto pare nel corso della mattinata (la battuta è terminata intorno alle 9.30) nessuno, tra i cacciatori e coloro che erano preposti al controllo, si sarebbe accorto della situazione di grave pericolo che si era determinata. Quei proiettili, infatti, evidentemente fuori controllo e in pieno contesto urbano, avrebbero potuto determinare conseguenze ben più gravi. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, la proprietaria dell’abitazione si sarebbe recata negli uffici del Commissariato per sporgere denuncia soltanto nel pomeriggio. Subito sono iniziati gli accertamenti, con alcuni cacciatori che sono stati convocati dalla polizia. La donna che ha formalizzato il suo racconto attraverso una querela, secondo quanto è stato possibile ricostruire, vive in quell’abitazione insieme ai due figli, ma non è stato chiarito se al momento dei colpi fossero o meno a casa. Una situazione per certi aspetti ancora avvolta nel mistero, visto che né la procura né la polizia di stato forniscono dettagli. Impossibile sapere a che altezza siano arrivati i proiettili, così come resta difficile apprendere se si ipotizzi uno sbaglio di mira o una deviazione dei due proiettili, che potrebbero aver incontrato un ostacolo. Per questo genere di battute di caccia, lo riferiscono gli esperti, non si spara con i fucili a pallettoni, ma con carabine di precisione che arrivano a coprire fino a un chilometro di distanza, pur perdendo potenza negli ultimi 200/300 metri. Si tratta, quindi, di spari di precisione, che avvengono in modo super controllato, con tanto di strade chiuse e presidiate. Subito dopo la battuta, alla quale hanno partecipato una quindicina di cacciatori con 5 cani, è circolato anche una sorta di resoconto, in cui si è parlato dell’abbattimento di 12 esemplari di cinghiale. Nessuno, però, almeno inizialmente, si sarebbe accorto che due dei colpi sparati sono finiti su un’abitazione, come invece è emerso con il passare delle ore.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero