Spoleto, chiude l'ultimo ambulatorio del centro e il medico si incatena

Il dottor Maurizio Hanke
SPOLETO «Ambulatorio occupato». Con questo cartello,...

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SPOLETO «Ambulatorio occupato». Con questo cartello, affisso al portone dell’ultimo ambulatorio medico rimasto nel centro storico, ha avuto inizio martedì la battaglia del dottor Maurizio Hanke, ma soprattutto dei suoi assistiti. Lo stimato medico di base, infatti, in pensione da qualche giorno, si è incatenato, per protestare contro la decisione della Asl, che ha respinto la sua disponibilità a rimanere fino all’arrivo di un sostituito. Una battaglia, va chiarito subito, che è tutt’altro che personale, perché non riguarda certo il futuro lavorativo del medico in questione. In ballo, al contrario, c’è l’ennesimo servizio di cui vengono privati i residenti del centro storico, molti dei quali anziani e che hanno grande difficoltà a spostarsi per raggiungere uno studio medico fuori le mura. Il fatto che nessun dottore abbia accettato di trasferirsi, anche per qualche ora a settimana, nel centro storico, aveva infatti spinto Hanke a dare la sua disponibilità a prolungare la permanenza in servizio, anche alla luce della recente delibera regionale che consente ai sanitari che operano nelle zone montane, e più in generale disagiate, dell’Umbria di restare. Una disponibilità formalizzata alla Asl Umbria 2, che però ha negato questa possibilità ai residenti del centro storico. Con una motivazione considerata discutibile: Spoleto non rientra tra i comuni montani. Una ragione che la dice lunga, secondo i residenti, sul grado di conoscenza dei territori e delle loro peculiarità da parte di Regione e Asl, considerando che ci sarebbero i margini per applicare legittimamente quella delibera in chiave meno restrittiva. «Siamo rimasti in pochi – dice una signora arrivata davanti allo studio medico ieri pomeriggio – i servizi scarseggiano e non possono privarci anche del medico. Gran parte di noi sono avanti con l’età, siamo qui soli e spostarsi è veramente difficile. Non riusciamo a capire la ratio di questa decisione: in un momento in cui la Regione apre ai medici pensionati, come è possibile che il centro storico di una cittadina come Spoleto, venga privato di uno dell’ultimo rimasto? Qui nessuno vuole venire: siamo molto amareggiati e preoccupati». Nei mesi scorsi, circa 500 assistiti avevano presentato una petizione per evitare che l’ultimo ambulatorio non chiudesse i battenti. Una mobilitazione che aveva spinto il dottor Hanke, che per gran parte di loro è un punto di riferimento da decenni («più di un familiare», osserva un anziano), a dare la disponibilità a restare. Una disponibilità formalizzata nei giorni scorsi e di fronte alla quale la Asl ha opposto un secco diniego. Da qui la protesta: «Resterò qui, incatenato, finché non si muoverà qualcosa». La speranza è che la Regione possa intervenire quanto prima, dando una lettura adeguata a quella delibera e spingendo la Asl a fare un passo indietro. Nell’interesse di quegli utenti che ora, nel centro storico di Spoleto, tra serrande che si abbassano e servizi che latitano, si sentono ancora più soli.

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Il Messaggero