Salute mentale, ora si risparmia anche sulla riabilitazione

Tagli drastici: il nuovo appalto penalizza utenti e lavoratori a Foligno, Spoleto e in Valnerina

Salute mentale, ora si risparmia anche sulla riabilitazione
SPOLETO Salute mentale sempre più in affanno, si risparmia (anche)  sulla riabilitazione. A fronte di problematiche in aumento, accentuate anche dalla pandemia, e di...

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SPOLETO Salute mentale sempre più in affanno, si risparmia (anche)  sulla riabilitazione. A fronte di problematiche in aumento, accentuate anche dalla pandemia, e di carenze di personale sempre più gravi nei centri di salute mentale, preoccupano gli effetti del nuovo appalto che dal primo aprile scorso fa registrare ulteriori e consistenti tagli alle strutture di Spoleto, Foligno e Valnerina. A farne le spese, oltre ai lavoratori del settore che stanno già subendo importanti contrazioni sulle ore di servizio, sono come sempre gli utenti.


L’APPALTO Un passo indietro. Circa un anno fa la Usl Umbria 2 ha bandito una gara per l’affidamento dei servizi erogati nelle varie strutture residenziali e semiresidenziali (unità di convivenza, comunità terapeutiche riabilitative, centri diurni, gruppi appartamento e via dicendo) che gravitano nella complessa sfera della salute mentale. L’offerta più vantaggiosa – in termini economici e non di servizi - è stata presentata da una società proveniente da fuori regione, mentre quella che da qualche anno gestisce le strutture nell’area nord della Usl 2 si è classificata seconda, con circa 18 punti di distacco. L’esito della procedura è stato impugnato e la Usl 2, effettuate le valutazioni e gli approfondimenti del caso, ha deciso di confermare per un anno – in attesa della maxi gara per l’appalto pluriennale in programma il prossimo anno – la gestione del servizio alla cooperativa già presente nelle strutture, ma alle condizioni offerte dalla società che aveva presentato la proposta economicamente più vantaggiosa.

I TAGLI Il risultato di questa decisione, già dalle prime settimane dall’entrata in vigore il nuovo appalto, è devastante. Da una parte perché molti operatori, che sono figure cruciali di riferimento per gli utenti, sono in esubero, dall’altra perché la diminuzione delle ore sta praticamente azzerando la possibilità di riabilitazione. Una situazione complessa e delicata, che restituisce un quadro decisamente grave e che rischia di esplodere da un momento all’altro.


GLI EFFETTI Tra gli effetti più tangibili della drastica diminuzione delle ore di riabilitazione psichiatrica, c’è il crescente ricorso a figure non specializzate. Nel nuovo sistema improntato al risparmio, a quanto sembra, si assiste infatti a una progressiva mortificazione delle specializzazioni, con oss ed educatori impiegati come figure interscambiabili, quando invece - pur essendo importanti entrambi nei rispettivi ruoli - hanno funzioni decisamente diverse nel percorso di assistenza, riabilitazione e cura. Con il nuovo appalto, rischiano di chiudere anche alcune strutture, perché non considerate più sostenibili dai gestori. Prima, del resto, la Usl pagava le quote delle strutture in base ai posti disponibili, ora invece in base al numero effettivo dei degenti. Un cambiamento che comporta un gran numero di esuberi e favorisce l’impiego degli operatori a chiamata, precarizzando ulteriormente un settore che avrebbe invece bisogno di stabilità e certezze. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero