Da Spoleto i nuovi missili inviati dall'Italia all'Ucraina

L’annuncio del ministro Crosetto: verranno prodotti nello stabilimento militare e di munizionamento terrestre di Baiano

Lo stabilimento militare di Baiano
SPOLETO Partiranno anche dall’Umbria, e...

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SPOLETO Partiranno anche dall’Umbria, e più precisamente dallo stabilimento militare di Baiano di Spoleto, i nuovi armamenti che l’Italia invierà all’Ucraina. Lo ha detto ieri il ministro della Difesa Guido Crosetto, durante il question time alla Camera, annunciando che l’Agenzia Industrie Difesa, l’ente statale da cui dipende da più di 20 anni lo stabilimento militare umbro, ha partecipato al bando della commissione europea relativo al fondo Asap, con cui nell’estate scorsa l’Unione ha stanziato 500milioni di euro dal bilancio comunitario per finanziare l’industria militare dei Paesi membri nella produzione di missili e munizioni d’artiglieria. Tre i progetti proposti dall’Italia, il primo dei quali riguarda proprio lo stabilimento di Baiano di Spoleto, dove vengono prodotti giubbotti antiproiettili, granate e i missili Vulcano, che possono raggiungere i 70 chilometri e possono essere utilizzati contro ogni tipo di obiettivo navale, terrestre o aereo. Le altre due progettualità di cui ha parlato il ministro Crosetto - rispondendo all’interrogazione del deputato di Azione Ettore Rosato -  coinvolgono gli stabilimenti di Fontana Liri e di Capua. Il ministro non è entrato nel merito dei progetti, anche se su Baiano si erano accesi i riflettori circa un anno fa, quando si valutavano nuove sinergie industriali finalizzate a portare ulteriori aiuti all’Ucraina. Tornando al bando, Crosetto ha spiegato che l’Agenzia Industrie Difesa punta a ottenere dall’Europa «il finanziamento di un valore massimo del 40 per cento su progetti che risulteranno fattibili». Nell’interrogazione si chiedeva di conoscere tutte le iniziative «in ordine a un piano di sviluppo dell’industriale bellica italiana, al fine di intensificare il supporto all’Ucraina nel quadro degli aiuti europei». Il titolare della Difesa ha ribadito la ferma volontà dell’Italia di sostenere l’Ucraina: «L’esito della controffensiva ucraina e la violenta reazione russa - ha detto il ministro - non ci possono far deflettere da una scelta di coerenza compiuta e in linea con gli impegni internazionali in sede Nato e di Ue, oltre che in totale aderenza del diritto internazionale e al principio di libertà e indipendenza dei popoli. La proroga degli aiuti per il 2024 costituisce concreta testimonianza del nostro impegno. La strada da percorrere è ancora lunga ma un passo indietro adesso sarebbe un errore strategico e politico, oltre che un tradimento delle legittime aspirazioni del popolo ucraino per la sua indipendenza. In questo quadro, anche per garantire a Kiev un adeguato livello quantitativo e qualitativo di equipaggiamento per affrontare lo sforzo bellico, la Difesa ha aderito all’iniziativa europea che prevede il sostegno all’incremento della capacità di produzione dell’industria europea della difesa, attraverso catene di approvvigionamento sicure e procedure di acquisizione efficienti di incremento delle capacità di produzione e promozione degli investimenti».
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Il Messaggero