Perugia, stop al cibo sprecato Al ristorante si ricicla con Repeat box

Comune di Perugia ed Umbra Institute insieme per riciclare il cibo ancora buono del ristorante
PERUGIA - Un progetto targato Comune di Perugia e Umbra Institute all’insegna del buon senso, in un mondo caratterizzato da troppi sprechi. ...

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PERUGIA - Un progetto targato Comune di Perugia e Umbra Institute all’insegna del buon senso, in un mondo caratterizzato da troppi sprechi.




Attorno a questo concetto ruota Repeat, buono anche domani, iniziativa che ha lo scopo di riciclare il cibo in avanzo dopo una pranzo o una cena al ristorante. Come? Con la Repeat box, apposita busta con contenitore che, quest’ultimo, potrà essere messo sia nel freezer che nel forno di casa. Riciclo e risparmio, con un occhio attento alla natura, perché il contenitore totalmente biodegradabile e compostabile è realizzato con scarti della canna da zucchero. Una volta esaurito il suo compito dovrà essere gettato fra i rifiuti organici.



Un sistema concreto, quello sviluppato dagli studenti disegnato del Food Studies Program di Umbra Institute, per abbattere quei 454 euro di media che una famiglia italiana spreca ogni anno. Il controvalore in peso? A livello nazionale si parla di 20 milioni di tonnellate di cibo ancora commestibile che viene gettato. L’iniziativa è stata presentata a palazzo dei Priori alla presenza, fra gli altri, dei ragazzi dell’Umbra Institue, del vicesindaco Nilo Arcudi e dell’assessore Lorena Pesaresi. Al progetto, destinato a diffondersi rapidamente e partito dall’acropoli, hanno fin’ora aderito tre ristoranti: l’Osteria dei Priori, Al mangiar Bene ed il Pachamama.



All’aspetto della tutela ambientale si affianca poi quello del rilancio della città e della integrazione. Comune e Umbra Institute lavorano infatti a stretto contatto, con i giovani provenienti da California, Virginia, New York e Boston ch definiscono il capoluogo umbro “una città aperta”.



«E’ un modo per renderli parte attiva della vita politica e culturale della città – ha detto il vicesindaco Nilo Arcudi, che coinvolgerà anche la Consulta del centro storico per aumentare i ristoranti coinvolti -. A Perugia si parlano più di 100 lingue straniere ed è il segno della sua identità internazionale e della sua vocazione alla accoglienza». Ecco allora che Perugia «città pilota in campo ambientalista», ha sottolineato Pesaresi (assessore Politiche energetiche ed ambientali), muove un grande passo per far diventare internazionale la cultura del recupero. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero