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PERUGIA- Prudenza massima per le scuole e una leggera apertura sul fronte del commercio, ma solo il sabato per i negozi più piccoli e lasciando comunque i centri commerciali serrati per tutto il weekend. L’Umbria resta arancione, ma sono ancora rigorosissime e in alcuni casi più stringenti rispetto ai giorni scorsi, le disposizioni contenute nell’ordinanza firmata ieri pomeriggio dalla presidente Donatella Tesei. L’Umbria resta fuori dall’elenco delle nove regioni rosse varato ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza e redatto in base alle indicazioni della Cabina di regia per l’emergenza Covid. E ieri pomeriggio la governatrice ha firmato l’ordinanza che resteràin vigore finoal giornodi Pasquetta e che impone una seriedi novità. Le misure, comunque, potranno essere riviste di settimana in settimanain baseai contagi.
LO SHOPPING
Lo shopping era stato uno dei terreni su cui giunta regionale, associazioni di categoria e partiti politici si erano scontrati nei giorniscorsi. La prossime domeniche saranno “no shopping”: commercio chiuso in tutta la regione, fatta eccezione per farmacie, presidi sanitari, ottici, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole librerie e tabacchi.
LE SCUOLE
La decisione più significativa riguarda, invece, le scuole: i ragazzi delle primarie e secondarie di primo e secondo grado - cioé elementari, medie e superiori - svolgeranno tutti le lezioni a distanza in tutto il territorio regionale. Per molti comuni dell’areadellaprovinciadi Terni si tratta di un inasprimento delle regole.
GLI ASILI
Cambiano le regole anche per asili e asili nido. La nuova ordinanza prevede che i servizi di prima infanzia e scuola dell’infanzia siano sospesi nei distretti sanitari che presentino oltre 250 nuovi positivi nell’arco della settimana ogni mille abitanti. In questo momento quasi tutta l’Umbria è in condizioni critiche, di fatto gli asili saranno chiusi da lunedì in 51 comuni su 92. Precisamente, nel distretto dell’Alto Tevere (Citerna, Città di Castello, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino e Umbertide); in quello del Folignate (Bevagna, Foligno, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Nocera Umbra, Sellano, Spello, Trevi, Valtopina); nell’Orvietano (comuni di Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montecchio, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Orvieto, Parrano, Porano); in Valnerina (Cascia, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Vallo di Nera); nell’Assisano (Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara Valfabbrica) e anche nel Ternano (Acquasparta, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, San Gemini, Stronconee Terni).
IL CONFRONTO
La presidente Tesei anche ieri nellaConferenzaStato Regioni è tornata a chiedere ristori per le attività economiche e sostegni alla famiglie, oltre ai congedi parentali, da ricevere non solo per le zone rosse decise dal governo, ma anche in coincidenza con le ordinanze regionali. L’Umbria ha chiesto, già da tempo, ristori che siano anche retroattivi. Un’apertura è arrivata dal ministro Gelmini che ha spiegato come questo sia l’intento del Governo, che dovrebbe inserire una norma del genere nel prossimo“DecretoSostegno
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Il Messaggero