Omicidio stradale aggravato dall'alcol, il pm dice no al patteggiamento

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SPOLETO - Alla guida con un tasso alcolemico tre volte oltre il...

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SPOLETO - Alla guida con un tasso alcolemico tre volte oltre il consentito, il pubblico ministero respinge la richiesta di patteggiamento (la difesa aveva proposto 6 anni, che sarebbero scesi a 4 per effetto della scelta del rito alternativo). Sarà un processo ordinario, il cui inizio è fissato per giugno 2022, a fare luce sul terribile scontro frontale avvenuto più di due anni fa sotto la galleria di Forca di Cerro e costato la vita al 21enne Nikola Duka. Per quell’incidente è finito sotto accusa Alessandro Branchi, 27 anni, vicino di casa della vittima. La procura gli contesta l’omicidio stradale aggravato dall’alcol (dopo l’incidente – come riportato nel capo d’imputazione - gli venne rilevato un tasso alcolemico pari a 1.72 g/l, quando il limite fissato dalla legge è di 0,5 g/l)». Secondo l’accusa (rappresentata in aula dal pm Federica Filippi), la Volvo condotta da Branchi viaggiava anche a una velocità superiore al consentito e avrebbe invaso l’opposta corsa di marcia, dove stava sopraggiungendo la Lancia guidata dal povero Nikola, che stava rientrando a casa dopo una serata trascorsa con gli amici. La ricostruzione dell’accusa viene tuttavia messa in discussione dalla difesa, che nel corso dell’udienza preliminare aveva anche chiesto di poter accedere al rito abbreviato condizionato dallo svolgimento di una perizia sulla dinamica dell’accaduto (oltre che sulla quantificazione del danno). Richiesta su cui ieri ha sciolto la riserva il giudice per l’udienza preliminare Federica Fortunati, che aveva già detto no alla precedente istanza di incidente probatorio finalizzato proprio a ricostruire l’accaduto. Secondo il gup, che ha rinviato a giudizio Branchi, la ricostruzione potrà essere effettuata nel corso del dibattimento, che inizierà fra un anno davanti al Tribunale di Spoleto in composizione monocratica. Nikola, in questi due anni abbondanti, è suo malgrado diventato testimonial della battaglia contro chi si mette alla guida ubriaco. Mamma Rezana, che si è costituita parte civile insieme agli altri congiunti, non ha mai smesso di battersi, avviando un’importante campagna di sensibilizzazione per evitare che ci si metta alla guida dopo aver consumato alcolici. Proprio per questa battaglia, che la mamma di Nik ha saputo rendere ancor più potente associandola anche ad altre iniziative importanti promosse in città (dalla difesa dell’ospedale a quelle a favore dell’ambiente, come Spoleto più pulita), tra le parti civili risulta anche l’Aivs, associazione italiana familiari vittime della strada. Tanti, in questi due anni, i manifesti affissi per strada, ma anche sugli autobus, in cui si invita a fare una scelta che può rivelarsi fondamentale per salvare vite umane: «O bevi o guidi», è la sostanza del messaggio che mamma Rezana diffonde in città cercando così di dar voce al suo Nikola.

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Il Messaggero