San Brizio quartiere olimpico per una notte: maxi schermo per tifare Agnese e le altre farfalle della ritmica

San Brizio quartiere olimpico per una notte: maxi schermo per tifare Agnese e le altre farfalle della ritmica
SPOLETO - A casa Duranti è tutto pronto. Annamaria e suo...

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SPOLETO - A casa Duranti è tutto pronto. Annamaria e suo marito Francesco si preparano ad accogliere le famiglie di tutte le cinque farfalle d'Italia che nella notte tra sabato e domenica (a partire dalle ore 3) daranno l'assalto all'oro olimpico nella gara a squadre di ginnastica ritmica. Tutti uniti a tifare di fronte allo schermo che verrà allestito alla Pro Loco di San Brizio, la frazione in cui, giorno dopo giorno, stanno spuntando ovunque cartelloni e bandiere per Agnese, la stella di Spoleto. La ginnasta 20enne cresciuta ne La Fenice, infatti, è esattamente dove ha sempre sognato di arrivare, a un passo da quella pedana olimpica di Tokyo che nel weekend la vedrà protagonista. Al centro lei e il suo sorriso che illumina, il simbolo della città ma ancora di più, ormai, uno dei volti più freschi dello sport azzurro. Parlando di lei, mamma Annamaria spiega come quel sorriso non sia un caso: «Non l'ho mai vista piangere o andare in crisi per la ritmica. Lei ha l'abitudine di fare sempre il massimo e quando sa di averlo fatto si sente serena. E' sempre stata così: modesta, solare, sorridente». E' primo pomeriggio e non manca molto alla chiamata via whatsapp che Agnese fa prima di andare a dormire. In una Tokyo blindata per l'allerta Covid, casa Italia è un bunker protetto in cui sta comunque vivendo emozioni indimenticabili. Lì, ad esempio, ha incontrato Ivan Zaytsev, l'altro spoletino della spedizione. «Ci ripete – racconta Annamaria – che si sta godendo questa esperienza fino in fondo, assieme alle sue compagne. Sono unitissime. Di gare importanti ne ha già fatte ma l'Olimpiade, ci dice, è diversa da tutte le altre». La pandemia ha impedito alla famiglia Duranti di essere presente in Giappone. «Prima che partisse – continua la mamma – le abbiamo detto che per noi ha già vinto. E' arrivata fino a qui con tenacia, volontà e determinazione. Da piccola entrò in palestra, vide la Stefanescu e disse che voleva entrare nella squadra nazionale, una volta che ci è riuscita il suo sogno è diventato l'Olimpiade: ce l'ha fatta». LA FENICE Alla Pro Loco sarà presente anche tutta la grande famiglia de La Fenice. Il cartellone per Agnese campeggia per le strade, in ogni sezione le giovani allieve ne stanno preparando uno. La Dt Laura Bocchini, che ha visto i primi passi della campionessa, ne parla commossa: «Iniziò a Campello, aveva 9 anni e notammo subito che fosse speciale. Aveva doti straordinarie ma anche la capacità di esprimerle con passione, vitalità, serietà e concentrazione». A 12 anni l'esordio in serie A nel corpo libero, a 14 la nazionale Juniores, l'anno successivo, ancora giovanissima, quella maggiore di fianco ad Andreea Stefanescu, la sua fonte d'ispirazione. «Aver dato due atlete alla nazionale è un orgoglio immenso per la nostra società – sottolinea Bocchini –. Su Agnese lo staff azzurro non ha avuto dubbi: era adatta alla squadra e non sbagliava». 

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Il Messaggero