Norcia, travolto dalle fiamme per una sigaretta: Daniele muore a 34 anni

Daniele Gianfermi
NORCIA Una sigaretta accesa vicino alla bombola dell’ossigeno....

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NORCIA Una sigaretta accesa vicino alla bombola dell’ossigeno. Così sarebbe divampato l’incendio che ha travolto, in una Sae di Norcia, il 34enne Daniele Gianfermi. Il fatto è accaduto la notte tra l’11 e il 12 aprile scorso e a niente, purtroppo, sono valsi i tentativi di salvare il giovane, morto dopo una settimana d’agonia all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Una storia terribile, che ha sconvolto le comunità di Norcia, dove Daniele viveva da anni, e di Ceprano, nel Frusinate, di cui era originario. Daniele era terremotato e viveva in una delle casette realizzate dopo il sisma del 2016. Un ragazzo giovane e determinato, un padre di famiglia, che nella vita aveva affrontato tanti ostacoli, di fronte ai quali non si era mai fermato. A partire dai giorni seguenti alle tremende scosse, ha racconto più volte al Messaggero la sua storia, spesso in salita, con la capacità non comune di dar conto però anche dei suoi successi. Con il sisma di agosto ha perso prima la casa e poi il lavoro. Ha soggiornato per qualche tempo in un hotel del Trasimeno, dove gli è arrivata la notizia del suo imminente licenziamento, a far data dal 30 ottobre, giorno della scossa più forte. Una coincidenza beffarda. Poi la voglia di rinascita, la caparbietà di non restare con le mani in mano e la decisione di prendere la licenza da ambulante, per mettersi in proprio e far fruttare la sua esperienza nel settore della norcineria. Così, con l’aiuto della Caritas - che dopo il sisma ha attivato una serie di progetti in Valnerina - Daniele ha acquistato il furgone con cui ha girato le fiere di mezza Italia «per promuovere Norcia e le sue bontà». Un percorso non facile, ma portato avanti con fierezza e orgoglio. Poi la scelta di lasciare per un periodo l’Italia e tentare la fortuna in Austria, dove ha continuato a far veicolare i prodotti locali. Infine il ritorno a Norcia, contrassegnato da una serie di peripezie. Subito dopo Pasqua è accaduto l’irreparabile. Daniele era nel letto della sua casetta, in uno dei tanti villaggi Sae di Norcia, e ha acceso una sigaretta. Poco distante c’era però la bombola dell’ossigeno e l’effetto è stato devastante. Le fiamme, secondo quanto è stato possibile ricostruire, lo hanno travolto. Un incidente che gli ha procurato ustioni gravissime e per il quale è stato trasportato in elisoccorso prima nell’ospedale di Terni, dove è stato stabilizzato, e poi al Sant’Eugenio di Roma, centro specializzato per gli ustionati. Il suo quadro è subito apparso gravissimo e martedì mattina è purtroppo deceduto. Una grande tragedia, che sconvolge la famiglia, la sua adorata bambina, la mamma, i fratelli e quanti in questi anni hanno avuto modo di apprezzarne la grinta e la voglia di rinascita. Daniele era un ragazzo determinato, esuberante, spinto da un grande entusiasmo e che cercava sempre di rimboccarsi le maniche.  

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Il Messaggero