Terni, parla il re delle fake news: «Chiedo scusa a Fedez e J-Ax, era solo una provocazione»

Terni, parla il re delle fake news: «Chiedo scusa a Fedez e J-Ax, era solo una provocazione»
«Ho smesso con le bufale, ma ancora non mi prendono sul serio». Ermes Maiolica, il re delle fake news via social, ha ormai voltato pagina. Eppure per molti resta...

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«Ho smesso con le bufale, ma ancora non mi prendono sul serio». Ermes Maiolica, il re delle fake news via social, ha ormai voltato pagina. Eppure per molti resta ancora lo spericolato manipolatore dell'informazione che ha fatto andare su tutte le furie vip e mondo della comunicazione. A giurare guerra al metalmeccanico ternano anche J Ax e Fedez per via di una bufala fatta circolare nel 2017. Su un finto giornale online, Maiolica firmò con lo pseudonimo 'Pikkolo Angelo' la falsa notizia riguardo l'arresto per cocaina dei due cantanti. Che gradirono a tal punto da trascinarlo in una battaglia legale che si trascina anche adesso nonostante il pm abbia chiesto l'archiviazione.

«La sostituta procuratrice ha chiesto l'archiviazione riconoscendo di fatto il diritto di satira - racconta Ermes, nome d'arte di Leonardo Piastrella - sarà il giudice dell'udienza preliminare a decidere se accoglierla o meno. Io sono disposto a inginocchiarmi sui ceci in pubblica piazza a Milano per chiudere questa storia con Fedez e J Ax che peraltro ammiro e stimo tantissimo».

Ora Ermes ha deciso di fare il bravo ragazzo ma, ironia della sorte, non tutti lo prendono sul serio: «Il mio passato da bufalaro mi si ritorce contro - prosegue - succedeva anche quando confezionavo fake news, dicevano che lo facevo per soldi quando in realtà non ci ho mai guadgnato niente. Cerco di uscire dal personaggio di re delle bufale ma la verità è che sono ancora imprigionato lì».

Dal 2017 enti e università hanno cominciato a contattarlo per spiegare come funzionano le fake news e il meccanismo psicologico. «L'intento era educativo, poi è arrivato il Covid e mi sono appassionato alla robotica». E qui parte il contrappasso dantesco. Maiolica passa dalle bufale all'intelligenza artificiale, fonda anche un sindacato per robot ma a causa della sua 'fama' la gente continua a pensare che si tratti di uno scherzo. «Sono tornato da Torino per un evento dove le mie fake news sono riconosciute come espressione artistica da un movimento che si chiama viralismo, ma preciso che ne faccio parte come teorico. La robotica è invece un argomento serio, trattato con ironia, ma sono coinvolti sociologi, psicologici, artisti. L'obiettivo è divulgare la cosiddetta 'roboetica', regolamentare il comportamento degli uomini nel rispetto reciproco con i robot. Nei due prossimi eventi a Milano ci saranno accademici e universitari. Ci sarà anche Valerio Lundini. Andrò in giro a spiegare il nostro manifesto sulla roboetica universale, una visione nuova dai soliti argomenti accademici rispetto al rapporto amichevole tra uomo e macchina».

Tra le 'vittime' di Maiolica anni fa finì anche Il Messaggero: «Per la bufala su Teo Mammucari - conclude - lui alla fine mi perdonò, spero possa perdonarmi anche Il Messaggero». Dalle bufale ai robot la strada per diventare un bravo ragazzo è ancora lunga. 

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Il Messaggero