Ponti sulla Tuderte, dei tre chiuderà soltanto La Bruna

Veleni e retroscena, la Provincia: «Per Spoleto e Montefalco decideremo con i sindaci»

Ponti sulla Tuderte, dei tre chiuderà soltanto La Bruna
C’è chi la chiama «la saga dei ponti» ed...

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C’è chi la chiama «la saga dei ponti» ed effettivamente, alla luce di quanto emerso ieri al termine di una giornata a dir poco convulsa, il caso sembra ancora destinato a far discutere. Sì, perché tra telefoni incandescenti e veleni incrociati, la Provincia pare abbia deciso: dei tre ponti interessati dagli interventi finanziati dal Ministero, alla fine chiuderà soltanto quello della Bruna.  Almeno per ora. «Successivamente – si legge nella nota dell’ente - si procederà con i lavori per mettere in sicurezza il ponte di San Brizio e quello di Montefalco, solo dopo un’interlocuzione con i sindaci dei territori interessati per concordare i transiti di pedoni e veicoli al fine di ridurre il più possibile i disagi». A suscitare un vero terremoto sono state ieri le dichiarazioni rilasciate al Messaggero dal sindaco di Spoleto Andrea Sisti, che – evidenziando come tra i ponti in questione ce ne fosse anche uno sul territorio di Spoleto - ha espresso tutte le sue perplessità per la realizzazione di opere non decisive dal punto di vista strutturale (si parla di tre interventi che sfiorano complessivamente l’importo di 600mila euro) ma certamente molto impattanti sul fronte della viabilità. Opere, a quanto pare, non concertate con i territori interessati. Oltre ad annunciare il sicuro slittamento dell’inizio dei lavori (fissato per lunedì 19, ma effettivamente rinviato a data da definire), Sisti ha riferito «l’impegno della presidente della Provincia Proietti a rinegoziare la tipologia degli interventi con la ditta aggiudicataria». Parole che hanno scatenato un putiferio e costretto la presidente della Provincia a un confronto serrato non soltanto con il sindaco di Castel Ritaldi, ma anche con i tecnici del suo ente. Nella nota di ieri pomeriggio, la Provincia non fa alcun riferimento alle interlocuzioni avute con i sindaci, ma si limita a far capire, seppure in modo non diretto, che il Ponte della Bruna chiuderà. L’ente sembra invece spostare l’attenzione sulla realizzazione della passerella pedonale, «fortemente voluta dall’amministrazione di Castel Ritaldi e propedeutica alla realizzazione dei lavori già appaltati». Sul punto va chiarito che la passerella è stata sì fortemente voluta dal Comune, ma perché la Provincia non avrebbe lasciato alternative di intervento a Castel Ritaldi, al contrario delle aperture manifestate ieri per Spoleto e Montefalco, forse proprio dopo l’entrata a gamba tesa di Sisti. Lo slittamento dei lavori è motivato dalla necessità di completare l’iter autorizzativo per la realizzazione della passerella pedonale, a quanto pare prevista in conferenza dei servizi poi scomparsa per mesi, fino a riapparire quando il Comune, che ha avuto contezza della chiusura totale del ponte solo il 22 maggio scorso, l’ha pretesa.
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Il Messaggero