Vuole il pizzo dal negozio di fiori, gli dà fuoco e scappa in Spagna, preso

Vuole il pizzo dal negozio di fiori, gli dà fuoco e scappa in Spagna, preso
CITTÀ DI CASTELLO - Un’estorsione non riuscita ai danni di chiosco adibito a commercio di fiori finito con le fiamme all’attività che non si è piegata e poi la fuga...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CITTÀ DI CASTELLO - Un’estorsione non riuscita ai danni di chiosco adibito a commercio di fiori finito con le fiamme all’attività che non si è piegata e poi la fuga all’estero.


Storia del 2013, con l’attività info-investigativa degli uomini del commissariato, diretto da Marco Tangorra, che hanno individuato i due responsabili. Il primo fu arrestato in Campania, il secondo, considerato la mente del tentatvio di estorsione, Pietro Zangarelli, 30 anni, originario di Sansepolcro, è stato invece arrestato dalla polizia spagnola.

L’attività investigativa degli uomini della squadra Anticrimine aveva infatti portato ad individuare la Spagna come luogo certo della latitanza. «I riscontri emersi e il fine lavoro di intelligence - spiegano dal commissariato tifernate - ha fornito spunti assolutamente essenziali per la cattura del soggetto». L’arresto eseguito dalla polizia spagnola riguarda non solamente la custodia cautelare emessa dalla Procura di Perugia per i reati commessi a Città di Castello, ma anche per un ulteriore mandato di cattura internazionale emesso dalla polizia bulgara, che aveva trovato Zanganelli in possesso di un falso documento d’identità e di 6900 dollari abilmente contraffatti, in procinto di partire il Venezuela. Attualmente l’uomo è recluso nel carcere di Sofia in Bulgaria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero