Spoleto, la scuola media Alighieri verrà demolita e ricostruita

Spoleto, la scuola media Alighieri verrà demolita e ricostruita
SPOLETO La scuola media Dante Alighieri verrà demolita e...

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SPOLETO La scuola media Dante Alighieri verrà demolita e ricostruita, ma resta il nodo dei finanziamenti. Nel silenzio più assoluto, nonostante la grande attenzione che da anni caratterizza le sorti dell’edificio e le attese e le sollecitazioni degli ultimi mesi, la decisione è stata messa nero su bianco il 2 marzo scorso, con una direttivadi giunta. L’edificio sarà ricostruito nella sua sede originaria, prevedendo spazi idonei a ospitare quattro sezioni, quindi 12 classi più le aule per i laboratori. Un’ipotesi progettuale per cui sono necessari circa 9,5 di euro, che al momento non sono disponibili. Per questo il Comune ha avviato una fitta interlocuzione con la struttura commissariale guidata dal senatore Guido Castelli, per individuare quanto prima le risorse necessarie a completare la procedura. Intanto il dipartimento sisma del Comune, diretto dal dirigente VincentOttaviani, è al lavoro per la progettazione preliminare, che si conta di completare entro 2/3 settimane. L’edificio della scuola media Dante Alighieri è stato dichiarato inagibile dopo il sisma del2016. La scuola, in quella sede, non è stata più riaperta dopo le scosse del 30 ottobre e da allora è ospitata nelle sedi della scuola media Pianciani e della primaria Sordini, a Passo Parenzi. La tipologia di intervento per il recupero della DanteAlighieri è stata una delle questioni più controverse del dopo sisma.L’amministrazione Cardarelli, nelle settimane successive alle scosse, optò per la delocalizzazione, dando vita all’ipotesi progettuale del polo scolastico di San Paolo. Un intervento subito finanziato e inserito a metà gennaio del 2017 nell’ordinanza 14,firmata dal primo commissario per la ricostruzione Vasco Errani.Trascorrono i mesi, a Spoleto cambia amministrazione e sulla delocalizzazione si fa un passo indietro. Nell’estate del 2018, quando la progettazione di San Paolo è già pronta, la giunta De Augustinisrinuncia: «La Dante Alighieri – è la motivazione – va ricostruita nella sua sede originaria». Il passo indietro comporta il definanziamento dell’intervento, firmato dal commissario Piero Farabollini e le sorti della scuola restano congelate.Nell’ottobre del 2020, quando è commissario Giovanni Legnini, per laDante Alighieri vengono stanziati 5,8milioni: troppo pochi, a prescindere dalla tipologia di intervento che verrà decisa. Tre le ipotesi rimaste a lungo sul tavolo: adeguamento sismico dell’edificio esistente (per cui ci sarebbero voluti circa 11 milioni) e demolizione e ricostruzione, prendendo in considerazione due opzioni. La prima, da circa 8,5 milioni, per un edificio in grado di ospitare 3 sezioni (9 classi più i laboratori), la seconda per quattro sezioni. Si è optato per quest’ultima, che è la soluzione dal costo intermedio rispetto alle tre vagliate: ora occorrerà trovare le risorse.
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Il Messaggero