Umbertide, abusi per la moschea: nei guai due ex sindaci Pd

La moschea di Umbertide
PERUGIA - L’area dov’è sorto il centro culturale...

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PERUGIA - L’area dov’è sorto il centro culturale islamico di Umbertide sotto la lente della magistratura. Avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal pubblico ministero Gemma Miliani nei confronti di amministratori ed impiegati comunali. In pratica, nei confronti delle Giunte che hanno governato la città prima del ribaltone dello scorso anno. Giampiero Giulietti, sindaco, gli assessori Stefania Bagnini, Simona Bellucci, Federico Ciarabelli, Maria Cinzia Montanucci, i dipendenti Lorenzo Antoniucci e Paolo Pistoletti , Chafiq El Oqayly, El Abadila Hassanna, Faouzi Zairi, El Mostafà El Naor, presidente e consiglieri dell’Associazione Culturale Islamica, in «violazione dell’obbligo di trattare equamente tutti i soggetti portatori di interessi tutelabili (…) hanno proceduto all’assegnazione diretta alla suddetta associazione di due nuovi e diversi lotti (…) senza aver pubblicato un nuovo avviso d’asta». Inoltre, per il pm, politici e dipendenti pubblici «turbavano ed impedivano con mezzo fraudolento l’asta pubblica avente ad oggetto la lottizzazione denominata “ex serra comunale” di via Madonna del Moro svoltasi il 22.7.2011 sulla base dello schema distributivo dei dati - con i relativi valori di cessioni - approvato con delibera 142 del 2011 - a seguito della quale il lotto 3 era stato aggiudicato all’Associazione Culturale Islamica di Umbertide, modificando con la delibera 21/2013 in ubicazione, estensione e valori tutti i lotti oggetto di asta (…) nonché affidando all’Associazione Culturale Islamica Umbertide ulteriori e diversi lotti (da quelli originari), rinominati lotto 3 e 4, omettendo di pubblicare un nuovo e diverso avviso d’asta, impedendo ai potenziali soggetti interessati di determinarsi sulla base di un corretto quadro informativo e, quindi, pregiudicando l’effettività della libera concorrenza». Pistoletti e Antoniucci, tecnico istruttore e responsabile assetto del territorio edilizia del comune, «in violazione di trattare equamente tutti i soggetti portatori di interessi tutelabili», scrive il magistrato, affidarono il frazionamento del terreno in questione ad uno studio associato. Nell’atto anche Marco Locchi, sindaco, di Stefania Bagnini, Simona Bellucci, Maria Cinzia Montanucci, Giovanni Valdambrini, Antoniucci e Pistoletti, insieme agli stessi rappresentanti della comunità islamica. La Giunta si legge, deliberava «la vendita all’Associazione Culturale Islamica Umbertide della rata di terreno all’interno della lottizzazione “ex serra comunale” (…) al prezzo complessivo di 105.900 euro (…) autorizzando Lorenzo Antoniucci alla stipula del relativo contratto (…) procurando in tal modo alla suddetta Associazione Culturale un ingiusto vantaggio patrimoniale». Circostanze che gli indagati potranno confutare, fornendo argomenti a dimostrazione della propria correttezza, assistiti dai loro legali: oltre a Giancarlo Viti, Sandro Picchiarelli, Marco Paone, Katia Mambrucchi, Luca Natalicchi, Francesco Marcucci, Simone Nicotra. 

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Il Messaggero