Turismo a Orvieto, è scontro tra b&b e albergatori sul numero degli "abusivi": «Presto un marchio per le strutture regolari»

Turisti a Orvieto
ORVIETO - E' scontro sulla Rupe tra i b&b e Federalberghi sui numeri delle strutture "abusive". «A Orvieto ad oggi sono disponibili e si promuovono...

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ORVIETO - E' scontro sulla Rupe tra i b&b e Federalberghi sui numeri delle strutture "abusive". «A Orvieto ad oggi sono disponibili e si promuovono sul web, tramite Airbnb,  481 alloggi mentre dagli elenchi della Regione risultano regolarmente registrati solo 51 appartamenti locati ad uso turistico», aveva ribadito nei giorni scorsi il presidente di Federalberghi, Stefano Martucci, recentemente candidato nella lista Progetto Orvieto che sosteneva il neo sindaco Roberta Tardani. Numeri contestati dall'Abba, l'associazione che raccoglie oltre 50 titolari di bed&breakfast, affittacamere e case vacanze. Secondo i dati forniti dagli uffici comunali, infatti, sono poco meno di 200 fra appartamenti a uso turistico e case vacanza, oltre 30 gli affittacamere e oltre 40 i b&b regolarmente registrati. 


«E' evidente - dicono dall'Abba - che il dato del sommerso nel settore è ben diverso. Ed è partendo da questo dato, dai quasi 300 operatori regolari dell'extralberghiero, che vogliamo esprimere loro un ringraziamento per l'offerta che mettono in campo, un'offerta che permette a tantissima gente di sostare a Orvieto, condividere la nostra città, mangiare nei nostri ristoranti, bere il nostro vino, fare acquisti nei nostri negozi. Abbiamo mai pensato quante persone in meno arriverebbero a Orvieto, a visitarla e a spendere soldi, senza questa offerta ricettiva?».  «Siamo d'accordo - proseguono dall'associazione - con tutti coloro che si propongono di combattere e denunciare gli operatori del settore turistico non in regola e che a qualsiasi titolo evadano la tassazione prevista e utilizzino personale irregolare. Non siamo però d'accordo con il teorema proposto da Federalberghi secondo il quale gli operatori dell'extralberghiero sono quasi tutti evasori e abusivi, e quindi la parte cattiva, e gli albergatori sono tutti in regola e a posto con tutti gli adempimenti, e quindi la parte buona.
Ma vogliamo davvero metterci a discutere su questo terreno? E' questo il livello della discussione che vogliamo proporre alla città ed alle istituzioni sul futuro del settore turistico?».


A tutela di tutti gli operatori del settore dell'accoglienza turistica che lavorano in maniera regolare, l'associazione Abba sta ora lavorando alla realizzazione di un marchio «che ogni associato dovrà esporre all'interno della propria struttura, sul proprio sito e su tutti i portali di prenotazione che utilizza. Questo marchio - spiegano - garantirà al cliente la regolarità della struttura che si appresta a prenotare e il rispetto di uno standard qualitativo adeguato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero