Gli abusivi del turismo rubano 20 milioni di euro l'anno. Scoperte case vacanze fantasma ad Assisi, Foligno, Todi e Trasimeno. Federalberghi: «Sottratti agli operatori onesti 300mila clienti l'anno»

Nella fotro d'archivio turisti ad Assisi
I numeri aiutano a capire. E i numeri dicono che l’ultimo blitz della guardia di finanza di Perugia ha premesso di assestare un colpo niente male agli abusivi del turismo. I...

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I numeri aiutano a capire. E i numeri dicono che l’ultimo blitz della guardia di finanza di Perugia ha premesso di assestare un colpo niente male agli abusivi del turismo. I finanzieri al comando del colonnello Antonella Casazza hanno scovato quattordici strutture ricettive gestite da operatori irregolari o, addirittura, abusivi. Naturalmente c’è anche scappato l’evasore fiscale, un operatore turistico irregolare che aveva affittato immobili senza dichiarare i redditi oer 25mila euro.


I B&B abusivi sono stati trovati ad Assisi, Città di Castello, Todi, Gualdo Tadino, Foligno e al Trasimeno. E tutto è nato da una segnalazione al 117 da parte di un cliente a cui non era stata fatta la ricevuta.
Tredici strutture hanno violato le legge regionale per non aver comunicato l’inizio delle attività e della locazione degli alloggi ai Comuni. In questo caso sono scattate le multe. Cinque titolari di case vacanze e strutture abusive sono state segnalate in Procura perché, contravvenendo al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, non hanno segnalato le persone alloggiate giornalmente nelle strutture. I controlli hanno riguardato il periodo settembre-ottobre ed è partito con l’incrocio delle banche dati in possesso della fiamme gialle che hanno permesso ai finanzieri di censire le strutture extralberghiere con maggiori profili di rischio. Controlli anche sulle offerte che arrivano dal web.
IL PESO DEGLI ABUSIVI
Numeri e blitz sono musica per le orecchie di Simone Fittuccia, presidente regionale di Federalberghi. «L’operazione della Finanza di Perugia- dice al telefono- non può che farci piacere. È un tema che ci sta a cuore. E che è uno dei capisaldi del ministro per il Turismo Daniela Santanché che abbiamo incontrato a livello di giunta nazionale di Federalberghi martedì e che a dicembre sarà in Umbria. Per noi quei controlli sono vitali».

I dati di Federalberghi fanno paura. L’ospitalità pirata in Umbria è come se cancellasse trecentomila turisti l’anno, come se rubasse un milione di presenze. Un giro d’affari (legato a strutture di bassa qualità) che esce dai circuiti delle legalità (che significano contratti in regola per chi ci lavora, aziende che fanno reddito e pagano le tasse) che si aggira tra i 15 e i 20 milioni l’anno a fronte di una fetta di valore del turismo che è tra gli ottanta e i cento milioni l’anno. Una dato accertato del valore del turismo pirata che mangia il venti per vento di quello che rispetta le regole. Ecco perché i controlli dei finanzieri del comando provinciale di Perugia vengono salutati con il sorriso dagli albergatori onesti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero