Traffico di documenti falsi per stranieri clandestini, perquisizioni della Digos a Orvieto a casa di uno degli indagati

Traffico di documenti falsi per stranieri clandestini, perquisizioni della Digos a Orvieto a casa di uno degli indagati
ORVIETO - Vive ad Orvieto, è egiziano, ha 38 anni, non ha precedenti ed è in regola con i documenti sul soggiorno in Italia. ...

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ORVIETO - Vive ad Orvieto, è egiziano, ha 38 anni, non ha precedenti ed è in regola con i documenti sul soggiorno in Italia.

E’ uno degli indagati nell’operazione nazionale che, all’alba di ieri, ha portato in carcere quattro stranieri che vivono tra Napoli e Caserta. E che ha visto i poliziotti delle Digos competenti impegnati in settanta perquisizioni da nord a sud per l’indagine che ha decapitato un sodalizio criminoso che, negli ultimi anni, ha supportato la produzione e il recapito di documenti italiani falsi a stranieri clandestini.

Un’indagine delicatissima nata dopo gli accertamenti sull’attentato di Berlino ai mercatini di Natale del dicembre 2016, che ha preso il via dall’analisi del circuito di conoscenze e relazioni del terrorista Anis Amri, che beneficiò di documenti falsi.

Ieri mattina gli agenti della Digos della questura ternana, coordinati dal dirigente, Marco Colurci, si sono recati nell’appartamento di Orvieto dove l’egiziano, che ufficialmente non ha un lavoro, vive da oltre un anno.

Una perquisizione durante la quale i poliziotti ternani sono andati a caccia, come hanno fatto all’alba di ieri i loro colleghi in settanta province  italiane, di altre prove per inchiodare un gruppo di stranieri che, per l’accusa, ha messo in piedi un network di documenti falsi.

Nei mesi scorsi allo straniero di stanza a Orvieto erano già stati sequestrati diversi documenti falsificati, che erano destinati a clandestini che avevano bisogno di girare con carte d’identità “pulite”.

Le accuse per tutti gli indagati sono di concorso in contraffazione, riciclaggio di documenti di identità italiani, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e ricettazione.

Nell'indagine coordinata dalla Dda di Napoli, gli agenti della Digos di Roma e della direzione centrale della polizia di prevenzione, con i colleghi di Napoli e Caserta, hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare che dispongono il carcere per tre persone, un senegalese, un guineano ed un ghanese, e gli arresti domiciliari per un quarto straniero del centro Africa, facenti parte di una filiera dedita al falso documentale operante nelle province di Napoli e Caserta.

L’attività si è concentrata su due tipografie di Napoli, individuate quali centri di produzione dei documenti contraffatti, e su un money transfert che sarebbe stato utilizzato per operazioni finanziarie sospette.

 

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Il Messaggero