Tra i ghiacci dell'Islanda il globetrotter Barone sfida la solitudine

Tra i ghiacci dell'Islanda il globetrotter Barone sfida la solitudine
Lorenzo Barone e lo spettacolo dell'aurora boreale. Immagini da brivido quelle che manda dall'Islanda dove l'avventuriero solitario di San Gemini sta compiendo la...

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Lorenzo Barone e lo spettacolo dell'aurora boreale. Immagini da brivido quelle che manda dall'Islanda dove l'avventuriero solitario di San Gemini sta compiendo la traversata sui ghiacchi con sci e slitta. Un viaggio di 400 chilometri iniziato una settimana fa in solitudine e, secondo programma, senza incontrare lungo il cammino alcun centro abitato. «Solo qualche fuoristrada in lontananza» ha detto di aver visto nei giorni scorsi Barone, in uno dei rari momenti in cui la connessione internet gli permette di tenere un filo diretto con il resto del mondo e i suoi tanti ammiratori che lo seguono sui social. E' l'ennesima avventura in solitaria che Barone affronta, dopo aver girato a piedi e in bici per moltissimi chilometri, sfidando il caldo e il freddo estremo.

IN SLITTA
Il localizzatore Gps dice che il 24enne si trova nei pressi dello Sprengisandsleid, poco dopo aver passato il Landmannalaugar. Nomi improbabili che restituiscono il fascino di un'impresa ai confini della realtà. Come le foto dell'ultimo post accompagnato da queste parole: «Dopo aver trainato la slitta per 21 chilometri ho raggiunto un rifugio che avevo notato sulla mappa ma quando mi sono avvicinato mi sono accorto che era in parte sommerso dalla neve e le porte erano chiuse. Inizialmente mi sono detto non fa niente, monto la tenda qui dietro, almeno sono riparato dal vento'. Non molto distante ho visto però un altro edificio, l'ho raggiunto e una porta si è aperta. Mi sono trovato all'interno di una stalla, ho portato subito la slitta all'interno e anche se la temperatura dentro era di -17°C senza quel vento costante che mi soffiava contro mi è sembrato molto caldo. Ho sciolto la neve e cucinato del riso con il burro, poi ho disteso il materassino sulla paglia e nel tepore del sacco a pelo mi sono addormentato, ascoltando il rumore del vento all'esterno come se fosse solo un lontano ricordo. Volevo riposarmi ed ho pensato inizialmente di rimanere lì un altra notte, nel pomeriggio però anche se la temperatura era scesa ulteriormente e il vento continuava a soffiare inesorabile ho deciso di uscire e proseguire. Quando ormai al buio mi sono fermato e accampato, l'aurora boreale ha cominciato a danzare nel cielo».
I GHIACCIAI

Dopo circa 180 chilometri, Barone è quasi a metà del suo percorso. Un tragitto meraviglioso tra fiumi da attraversare, laghi ghiacciati, montagne, valli, sabbia e rocce vulcaniche. «A volte intravedo i ghiacciai in lontananza ed ho con me la compagnia del vento - racconta - non sono venuto qui per fare un'avventura estrema. Voglio confrontarmi con me stesso e con la solitudine, vivere una nuova esperienza e perdermi all'interno di questa isola, che anche se selvaggia mi fa sentire a casa. Questa è una delle esperienze più belle della mia vita» dice. In un'isola selvaggia, solo in apparenza in mezzo al nulla, ma in realtà nel cuore dell'avventura.
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Il Messaggero