Terrorismo, espulso spacciatore: «Pronto alla jihad»

Terrorismo, espulso spacciatore: «Pronto alla jihad»
PERUGIA - Rimpatriato dall’ufficio Immigrazione della questura un 31enne tunisino, detenuto nel carcere di Capanne. Ma è un'espulsione pesante, perché...

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PERUGIA - Rimpatriato dall’ufficio Immigrazione della questura un 31enne tunisino, detenuto nel carcere di Capanne. Ma è un'espulsione pesante, perché intorno all'uomo negli ultimi tempi è salita l'allerta terrorismo. A Perugia da più di sei anni, conosciuto con il soprannome di “Adriano”, «ha costantemente assunto una condotta criminale dedita al compimento di azioni violente e allo spaccio di stupefacenti, in particolar modo nelle zone di Fontivegge e del centro» fa sapere una nota della questura.


Secondo la polizia si è reso protagonista di molti episodi: nel 2012 la squadra mobile lo arresta in piazza del Bacio per spaccio di hashish; l’anno successivo è la volante ad arrestarlo per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, nel corso di una indagine per un duplice scippo; pochi mesi dopo un arresto per detenzione di cocaina, eroina ed hashish; nel gennaio del 2016 evade dai domiciliari; ad aprile dello stesso anno viene nuovamente arrestato dalla Squadra Mobile per associazione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Da allora non è più uscito dal Carcere perché raggiunto da un provvedimento di cumulo pene. Ma evidentemente in questo periodo ha iniziato un processo di radicalizzazione, dal momento che è finito nei radar della digos vista la volontà di aderire a formazioni jihadiste. La sua espulsione è stata disposta dall’ufficio di Sorveglianza di Perugia, quale misura alternativa alla detenzione, essendo in procinto di lasciare il carcere perchè a pochi mesi dal suo fine pena. Lo straniero si è sempre opposto alla scarcerazione anticipata per essere rimpatriato in Tunisia, con specifiche istanze del suo legale, tutte respinte dal giudice. Pertanto, vista anche la sua indole violenta, gli agenti dell’Ufficio Immigrazione hanno dovuto assicurare una scorta rinforzata allo straniero sino in aeroporto e da lì sull’aereo fino a Tunisi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero