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UMBERTIDE Pasqua “di fortuna” nel cratere. «Un giorno triste», confessa Valentina Pigliapoco. Da quel maledetto 9 marzo «non ho più certezze» e come gli abitanti di Pian d'Assino, il minuscolo borgo alle porte di Umbertide, ma anche di Pierantonio e Sant'Orfeto, «vivo nella speranza che ci si possa rimettere in moto subito». Lei, ancora bambina, ha toccato le conseguenze ed i problemi della sua famiglia che venne sistemata in un container dopo il terremoto del 1984. Stavolta, un tetto, provvisorio, sopra la testa ce l'ha, ma non per questo si sente sollevata. «Cerco di darmi da fare per tornare alla normalità», consapevole che la strada è lunga, convinta che «in ogni modo proverò a tutelare la mia comunità». Intanto, lo stato d'emergenza nazionale dichiarato giovedì pomeriggio dal governo per dodici mesi ed il primo finanziamento da 3,750 milioni sembrano aver surriscaldato il mercato degli affitti e provocato una spirale speculativa cui, prima o poi, si dovrà in qualche modo porre un freno. Al momento ci sono nuclei familiari che hanno trovato alloggio, ovviamente a proprie spese, in agriturismi e strutture ricettive della zona. Quelli che, invece, si sono attivati per un affitto avrebbero dovuto desistere di fronte e cifre assolutamente fuori mercato. Parlano anche di 600 euro per un bilocale, di oltre mille euro per tre stanze e servizi, di pretese che lieviterebbero dalla mattina alla sera. Sugli ostacoli provocati dall'emergenza abitativa post sisma si è soffermato l'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Ivan Maffeis, durante la celebrazione della Cena del Signore del Giovedì Santo, in Cattedrale. Nell'occasione ha anche compiuto il rito della lavanda dei piedi ad un gruppo di persone colpite dal terremoto. «Preghiamo per le tante famiglie che sono provate perché fuori casa», l'esortazione del presule. «Abbiamo invitato alcuni di loro, simbolicamente, per non dimenticarci di questi fratelli e di queste sorelle che celebrano una Pasqua nelle difficoltà e nel disagio, sappiamo cosa sia la mancanza di casa», aveva commentato, concludendo l'omelia. Stamane alle 11 monsignor Maffeis sarà nei luoghi stravolti dalle scosse ed alle 11 celebrerà la messa nel vecchio Cva di Sant'Orfeto.
Un «augurio di serenità dovuto alla dichiarazione dello stato di emergenza che ci fa vedere un futuro un po' più roseo in una situazione difficile», viene dal sindaco di Umbertide, Luca Carizia insieme all'assicurazione che «stiamo lavorando sul futuro insieme alla protezione civile».
Il Messaggero