Terremoto:battaglia a colpi di video ​Dopo Le Iene a Foligno, arriva la risposta del sindaco Mismetti

Terremoto:battaglia a colpi di video Dopo Le Iene a Foligno, arriva la risposta del sindaco Mismetti
FOLIGNO - Terremoto è battaglia a colpi di video sulle casette di legno per l'accoglienza degli sfollati. Dopo ils ervizio delle Iene ad andare all'attacco con un...

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FOLIGNO - Terremoto è battaglia a colpi di video sulle casette di legno per l'accoglienza degli sfollati. Dopo ils ervizio delle Iene ad andare all'attacco con un proprio video è il sidnaco di Foligno Nando Mismetti, il primo cittadino divenuto famoso per quel "Ma io e lei abbiamo mai mangiato i fascioli insieme?" rivolto all'inviata delle Iene.

LA REPLICA
Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, replica al servizio della trasmissione “Le Iene” sui prefabbricati in legno, presenti nel territorio comunale, attraverso un video (pubblicato sul sito del Comune di Foligno www.comune.foligno.pg.it e su https://www.youtube.com/SINDACOFOLIGNO). Nella dichiarazione Mismetti fa riferimento alla vicenda del terremotato di Cascia, che lo scorso 9 novembre si era presentato in Comune – con una troupe della trasmissione televisiva - per chiedere un prefabbricato in legno anche per ospitare i suoi genitori che dormivano in macchina. Al termine dell’incontro con il terremotato, il sindaco aveva dato la disponibilità a concedergli la “casetta” in legno dietro la presentazione di una dichiarazione di inagibilità dell’abitazione. “Sono passati più di venti giorni da quel servizio – osserva Mismetti – ma da allora non ho avuto più notizie di quel ragazzo che mi aveva presentato la situazione del babbo e della mamma che vivevano in una macchina e avevano bisogno di un prefabbricato in legno. Anzi, da informazioni che ho acquisito in questi giorni, sia prima del 9 novembre che oggi, risulta che stanno in un albergo, prima a Perugia e poi a Cascia. Rispetto ai tanti terremotati che hanno veramente grandi problemi e disagi enormi, non si può giocare in questa maniera” Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero