Terni, il prezzo del Pampepato alle stelle: «Colpa dei pinoli»

Terni, il prezzo del Pampepato alle stelle: «Colpa dei pinoli»
Torna il Primo trofeo pampepato dell'anno e quest'anno il...

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Torna il Primo trofeo pampepato dell'anno e quest'anno il dolce tipico del Natale di Terni sembra far parlare di sè per una diatriba sugli ingredienti. In particolare, i pinoli. Il motivo? Costano tanto e per molti diventa un sacrificio economico. Mentre, infatti, è spesso difficile trovare in commercio il kit di tutti gli ingredienti date le tante richieste, è anche vero che fare un pampepato diventa ogni anno più costoso. E così, in molti tendono ad abbattere i costi anche tagliando su qualche ingrediente. Ne fanno le spese, un po' ovunque, proprio i pinoli. Molti pampepati in commercio non li hanno, o ne hanno pochi; ma ci sono anche tanti ternani che scelgono di non utilizzarli proprio perché sono cari. Ma il palio, alla 14' edizione e pronto ad assegnare nel giorno dell'Epifania il titolo di pampepato dell'anno 2022 al dolce che risulterà migliore dopo l'assaggio da parte di una giuria, terrà conto di tutti gli ingredienti. Chi vuole partecipare, dunque, è avvertito. «I pinoli ci vanno e basta - ammonisce Andrea Barbaccia, organizzatore dal 2008 del contest - magari facendo meno pampepati. Si trovano anche pinoli a prezzi più bassi, ma è chiaro che quello migliore e più di qualità costa di più e ha un sapore migliore. I pinoli sono sempre stati cari. Ultimamente, il prezzo è ancora aumentato. E' vero anche quello». In città e sui gruppi social, impazza il dibattito sui pinoli, tra chi dice di rinunciarci sia perché costano troppo («Neanche fossero diamanti»), sia perché «nei supermercati, quelli meno cari sono esteri». Tornando al palio, la premiazione del 6 gennaio vedrà la consegna nei locali del Met (gli stessi dove si devono consegnare in due esemplari i dolci da iscrivere) del premio, che è un cucchiaio di legno per pasticcieri rimesso poi in palio l'anno dopo. La giuria indicherà i primi tre classificati e piazzerà tutti gli altri quarti alla pari. I dolci verranno giudicati con parametri tra i quali aspetto, taglio, ingredienti, assaggio, retrogusto e soddisfazione nell'insieme. Barbaccia invita i concorrenti a presentare dolci secondo la ricetta tradizionale. «Soprattutto, con il pepe, perché lo mettono in pochi. Non va bene. Se si chiama "pampepato", un motivo c'è. Nelle ricette antiche la dose era una volta e mezza quella della ricetta odierna. E con i pinoli, naturalmente». Sempre a proposito di diatribe scatenate via social, si dice "panpepato", o "pampepato"? Una ternana doc come la cantante Lucilla Galeazzi, interviene e scrive che si scrive con la "m". Barbaccia conferma: «Pampepato, con la regola grammaticale italiana. E' registrato così anche all'Igp».

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Il Messaggero