Terni, "Terre di San Valentino" così la Camera di commercio vuole rilanciare il territorio

Terni, "Terre di San Valentino" così la Camera di commercio vuole rilanciare il territorio
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TERNI Non sarà un tema legato solo all'immagine del patrono del capoluogo, ma ad un progetto che coinvolge in maniera più ampia tutto il comprensorio, il nuovo brand turistico «Terre di San Valentino», contenuto nel Piano di marketing territoriale promosso dalla Camera di commercio di Terni. Elaborato dalla società specializzata Mind srl, il Piano è stato presentato stamani nella sede dell'ente camerale ad istituzioni, associazioni di categoria, Comuni e alle diverse realtà territoriali coinvolte nello sviluppo del nuovo strumento di promozione. Come sottolineato stamani, oltre al richiamo al santo, il brand ha l'obiettivo di estendere l'immaginario del turista-viaggiatore ad un territorio più ampio e differenziato al suo interno, in grado di attrarre turisti con siti artistici, proposte legate allo sport e outdoor più in generale, al buon vivere e al mangiare. Il Piano di marketing contiene delle linee strategiche e operative di azione elaborate dopo un'approfondita fase di ascolto dei 13 Comuni limitrofi, sviluppata con incontri, somministrazioni di questionari e tavoli di confronto con i vari soggetti. Conclusa la prima tappa, da oggi si apre una seconda fase che prevede due step: la costituzione tra tutti gli attori interessati di una cabina di regia che dovrà seguire l'attuazione del Piano, stilando anche un cronoprogramma delle azioni da mettere in campo e poi l'individuazione, attraverso un bando pubblico, di un secondo soggetto di natura privatistica che avrà il compito di gestire operativamente il Piano, individuando in modo specifico e mirato le azioni, i canali, i messaggi, i destinatari e gli strumenti al fine di rendere produttive le azioni di marketing. «Da ormai quasi 30 anni - ha detto Giuseppe Flamini, presidente della Camera di commercio - la ricerca di una identità comune sembra essere più o meno la preoccupazione fondamentale che ha guidato le scelte dei governi locali, con risultati alterni che non hanno risolto, in modo definitivo, la questione. L'eccessiva frammentazione di organismi nati perché incentivati dal pubblico e sopravvissuti esclusivamente grazie alle risorse da questo elargite, ha reso ancor più ingovernabile il settore, scatenando una lotta per accaparrarsi queste risorse (sempre più scarse) per la propria sopravvivenza piuttosto che per lo sviluppo di politiche virtuose misurabili sui risultati». «Il Piano di marketing che come Camera di commercio abbiamo fortemente voluto - ha aggiunto Flamini - nasce dalla volontà di individuare per il territorio un possibile filone di sviluppo. Crediamo che tutti insieme, con la forza dell'intero comprensorio, ricco di bellezze e elementi attrattivi per un turismo vacanziero e non solo possiamo individuare una reale direttrice di sviluppo turistica e produttiva per i nostri territori».
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Il Messaggero