Terni, spaccia la droga che nasconde sotto il lavandino di un bar del centro: arrestato trentenne albanese

Terni, spaccia la droga che nasconde sotto il lavandino di un bar del centro: arrestato trentenne albanese
TERNI - La droga la nascondeva sotto il lavandino del bagno di un bar del centro. Quando arrivavano i clienti che l’avevano ordinata andava a prelevare la dose e poi la...

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TERNI - La droga la nascondeva sotto il lavandino del bagno di un bar del centro. Quando arrivavano i clienti che l’avevano ordinata andava a prelevare la dose e poi la consegnava fuori dal locale.

Su di  lui, albanese di 30 anni, arrestato a marzo per detenzione a fini di spaccio, la lente d’ingrandimento dei carabinieri della sezione operativa della compagnia di Terni, ai quali alcuni cittadini avevano segnalato la presenza del pusher.

I militari si sono messi a controllare il bar e i movimenti del giovane albanese, che solo quattro mesi fa era stato arrestato perché spacciava cocaina nella zona dello stadio Liberati.

Lo hanno bloccato nel momento in cui consegnava la dose a un cliente. Aveva scelto il bagno di quel bar del centro come luogo strategico per nascondere la droga e evitarne il sequestro in caso di un controllo da parte delle forze dell’ordine. Grazie a una serie di pedinamenti però i carabinieri sono riusciti a smascherare la sua attività illecita.

Il suo modus operandi del giovane consisteva nel ricevere ordini dai clienti interessati alle sostanze stupefacenti e recarsi nel bagno del bar per prelevare la dose da spacciare ben nascosta nel sotto lavandino. L’arresto in flagranza e poi il controllo del 30enne hanno permesso di accertare che da marzo era sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria disposto dal tribunale dopo l’arresto di metà marzo. Quella volta il pusher, che era incensurato, fu incastrato da un cliente abituale che raccontò ai carabinieri di comprare la cocaina sempre da lui. «In questi mesi - disse il quarantenne ternano che aveva appena acquistato la cocaina - mi ha venduto una sessantina di dosi».

Dopo l’arresto di marzo il giudice, nel convalidare il provvedimento nei confronti del trentenne, aveva disposto per lui l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria per cinque giorni a settimana. Un provvedimento in vigore in attesa dell’udienza di merito.

Questa volta il giovane albanese è stato deferito alla procura e, su disposizione del magistrato, è stato messo agli arresti domiciliari in attesa del processo. Il comando provinciale dei carabinieri di Terni sottolinea «L’importanza della collaborazione dei cittadini al fine di contrastare le attività illecite sul territorio».

Le operazioni contro lo spaccio delle forze di polizia, ormai quasi quotidiane, sempre più spesso vengono portate a termine proprio grazie alle segnalazioni di persone che avvisano ogni volta che vedono un movimento sospetto.

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Il Messaggero