Terni sogna un circuito motoristico, Petrucci: «Lo farei pure a spese mie ma temo che non interessi», Montanari: «Incoraggerebbe i giovani»

I due campioni delle due ruote, entrambi ternani, sull'idea che giace da anni, in una città che dette i natali anche agli iridati Liberati e Pileri.

Terni sogna un circuito motoristico, Petrucci: «Lo farei pure a spese mie ma temo che non interessi», Montanari: «Incoraggerebbe i giovani»
E se un giorno Terni avesse davvero una nuova pista? Un motodromo? Il...

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E se un giorno Terni avesse davvero una nuova pista? Un motodromo? Il sogno si culla da tanti anni, le idee nel cassetto ci sono e ogni tanto se ne parla, ma nonostante questo resta ancora un sogno. Ma è un sogno che ha due sostenitori di rispetto, proprio i due campioni che grazie alle due ruote portano il nome di Terni nel mondo. Danilo Petrucci, pilota di superbike, ex della Ducati in Motomondiale e vincitore di due gare proprio in MotoGp. Poi Tommaso Montanari, stella dell'enduro nei campionato internazionali e alla Parigi-Dakar. Terni celebra le sue tradizioni motoristiche con il Motorfest in cui si espongono auto e moto, comprese quelle con cui vinsero i loro titoli mondiali due grandi ternani del passato come Libero Liberati e Paolo Pileri. Ma la presenza dei due campioni di oggi ha portato anche a parlare con loro proprio delle tradizioni motoristiche di Terni e dell'idea del nuovo circuito. Petrucci, tra l'altro, si è anche più volte esposto di persona, valutando la possibilità di muoversi lui tesso, per una pista da fare nell'area di Maratta, o anche in zone o paesi limitrofi a Terni. «Per tanti anni - racconta lo stesso Petrucci - insieme a imprenditori e altri appassionati, ho provato a propormi per fare una cosa del genere qui. Ero pronto a muovermi a mie spese. Ma sono sempre arrivato a dedurre che non interessa. Per lo meno, non sembrava interessare a quelli con cui ho parlato». Traspare, dunque, del pessimismo, in lui. «Sarebbe importantissimo, per Terni, avere questa pista - spiega - ma al di là di tante belle parole, non mi pare ci sia niente. Vorrà dire che, prima di questo, ci saranno altre cose da risolvere, a Terni». Montanari ci spera ancora, pensando alle giovani generazioni. «Avere un circuito permanente - dice - permetterebbe ai motociclisti ternani di potersi allenare. Io non parlo più tanto per me, che ormai ho superato i 30 anni e non so quanta carriera mi rimanga, ma per tanti ragazzi che si avvicinano a questa disciplina, costretti a fare chilometri e affrontare viaggi di un'ora e mezza o due, per potersi allenare. Con maggiori costi». Petrucci e Montanari. Due uomini di mondo, che nel mondo sono campioni. Ma ancora innamorati della loro città. Tanto che entrambi ricordano pure quanto Terni sia bella, nonostante non tutti se ne accorgano. «Vedo - spiega Petrucci - che manca un po' il saper apprezzare la città, per quella che è e per quello che ha intorno. Non vedo più questo amore per Terni. Invece, sarebbe ora di cominciare ad apprezzare quello che abbiamo». Montanari avanza persino un'idea: «Terni, come l'Umbria in generale, ha tante cose da vedere. Soprattutto nelle vicinanze. La nostra disciplina, il motociclismo, può anche contribuire a promuovere e farla conoscere. Magari, pure con iniziative turistiche in moto».

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Il Messaggero