Il covid-19 non ferma lo smog: a sorpresa “assolte” le fabbriche

Il covid-19 non ferma lo smog: a sorpresa “assolte” le fabbriche
TERNI La centralina Le Grazie conferma un primato non invidiabile. Anche nel 2020 è quella che sfora i 35 giorni di superamento dei limiti per il Pm10. L’altro dato...

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TERNI La centralina Le Grazie conferma un primato non invidiabile. Anche nel 2020 è quella che sfora i 35 giorni di superamento dei limiti per il Pm10. L’altro dato è quello che pone Terni, con 29 microgrammi per metro cubo di polveri sottili, tra le 60 città italiane che hanno fatto registrare una media annuale superiore ai 20 microgrammi ”tollerati” dall’Oms. Idati messi insieme dal report annuale Mal’aria di città con cui Legambiente fotografa la qualità dell’aria confermano che anche qui, e anche in tempi di pandemia, l’emergenza smog non si arresta. 


E sono la conferma della fotografia scattata dall’Arpa subito dopo il lockdown, quando l’aria della conca era sì un po’ meno inquinata ma più per le condizioni meteo favorevoli che non per le restrizioni alla circolazione legate ai provvedimenti anti covid. «I dati Arpa hanno registrato più di 50 sforamenti a Le Grazie mentre a Prisciano la situazione è rimasta sotto controllo e questo conferma che la fonte principale di inquinamento è legata alla gestione urbana e non alle industrie - dice Gianni Di Mattia, vice presidente di Legambiente Umbria. Gli impianti di riscaldamento hanno pesato molto sugli sforamenti sia all’inizio che alla fine del 2020 - aggiunge - ma se questo poteva essere comprensibile a inizio anno c’è carenza di azioni che non sono state intraprese nei mesi successivi». 
Non la pensa così l’assessora all’ambiente del Comune, Benedetta Salvati. Convinta che «I sei sforamenti di questo mese rispetto ai 20 registrati a gennaio di un anno fa, confermano quanto sui dati influiscano molto le condizioni meteo».
Quest’anno l’amministrazione ha limitato il consueto blocco delle auto in vigore nel periodo invernale «per evitare ulteriori disagi alle persone alle prese con l’emergenza covid - dice l’assessora - ma ha puntato su interventi importanti, strutturali, che interessano una visione diversa della città. Come la ciclo pedonabilità e i grossi investimenti che riguardano progetti innovativi sulla mobilità elettrica a 360 gradi». 
Benedetta Salvati ricorda la “rivoluzione” del trasporto pubblico locale a celle di idrogeno, con mezzi a zero impatto ambientale, che andrà avanti nel futuro: «Sono progetti che non si fanno i pochi mesi ma interessano l’intera consiliatura. Come gli interventi sulla riqualificazione del verde e della forestazione urbana e rapporti seri costruiti con le multinazionali per loro investimenti in ambito ambientale». 
L’assessora è convinta che l’impianto per il recupero delle scorie di Ast «sarà la chiave di volta per un miglioramento decisivo delle caratteristiche delle polveri cittadine». Investimenti consistenti, con un appalto da 400mila euro, per la campagna di comunicazione sulle problematiche ambientali, con capofila il Comune di Narni. Si tratta di una delle azioni inserite nell’accordo di programma 2018 tra ministero dell’ambiente, Regione Umbria e Comuni di Terni e Narni.

«Interventi non limitati al blocco delle auto - conclude l’assessora Salvati - ma che puntano su una visione diversa della città dal punto di vista delle politiche ambientali».

 

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Il Messaggero