TERNI - È stato tradito da un tatuaggio a un avambraccio, raffigurante delle carte da gioco, il boss della camorra Pasquale Sibillo arrestato a Terni dalla polizia. Nonostante le...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sibillo era in auto con un familiare, seduto al posto del passeggero. La vettura è stata fermata e all'agente che lo ha identificato ha fornito un nome e documenti risultati falsi. A quel punto il poliziotto gli ha leggermente alzato il maglioncino con la scusa di verificare se avesse qualcosa indosso. È stato così individuato il tatuaggio e il boss è stato bloccato. Sono ora in corso perquisizioni per verificare chi abbia dato appoggio a Sibillo.
Erede dei Giuliano assieme alle famiglie Brunetti e Amirante, Sibillo era latitante dal giugno scorso per omicidio e tentato omicidio e associazione mafiosa. Tra la fine di giugno e l'inizio di agosto scorsi si sono verificati a Napoli una serie di fatti di sangue, tra cui 3 omicidi, che, secondo le indagini chiamano in causa da un lato il clan Sibillo e i suoi alleati e, dall'altro, le famiglie Del prete e Baldassarre tradizionalmente legate al clan Mazzarella. I fatti risalgono al 2 luglio, quando venne ucciso il fratello del boss, Emanuele, proprio per dare un segnale a Pasquale. E fu lo stesso capo del clan a portare il fratello morente in ospedale, lasciando fuori il pronto soccorso. La risposta dei Sibillo, dicono gli investigatori, non tardò ad arrivare e il 31 luglio vennero uccisi Salvatore D'Alpino e Luigi Galletta e ferito Sabatino Cardarelli. Pasquale Sibillo oggi è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Napoli e dello Sco, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia napoletana.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero