Terni. Santa Maria, lasciano anche Azzarà e Pasticci

Terni. Santa Maria, lasciano anche Azzarà e Pasticci
Per raggiunti limiti di età il 22 di giugno ha lasciato l’ospedale di Terni il primario di chirurgia della mano Antonio Azzarà. Non è l’unico...

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Per raggiunti limiti di età il 22 di giugno ha lasciato l’ospedale di Terni il primario di chirurgia della mano Antonio Azzarà. Non è l’unico addio. Il 1 di ottobre anche la professoressa Maria Bruna Pasticci, direttrice della struttura universitaria di malattie infettive andrà in pensione. Saliranno, quindi, a 19 i reparti guidati dai facente funzione in attesa del concorsi per l’assegnazione dei primariati. La chirurgia della mano a Terni fa parte dell’alta specialità, i cui professionisti, sono particolarmente ricercati poiché si lavora sulla microchirurgia. L’ ultimo innovativo intervento di microchirurgia della mano è stata eseguito dall’’equipe di Antonio Azzarà, con Luca Braghiroli, Lorenzo Bocchino e Giuseppe Mosillo. Adesso il professore è in pensione ma continuerà la libera professione in strutture diverse dal Santa Maria. Al suo posto entra ad interim Luca Braghiroli da sempre a fianco di Maurizio Altissimi prima e Azzarà dopo, continuando così la tradizione della microchirurgia al Santa Maria. Il reparto della chirurgia della mano dopo l’andata in pensione del primario è composta da tre medici con una quarto che dovrebbe essere assunto a tempo determinato. Sembra rientrata la possibilità di un depotenziamento della struttura complessa  ospedaliera  a  semplice. Lo stesso discorso vale per la maxillo facciale e la cardiochirurgia (dopo il concorso indetto a Perugia per il primario). La  storia della chirurgia della mano a Terni  arriva da lontano e rappresenta la continuazione dell’attività svolta da circa 25 anni dal professor Altissimi e dal dottor Azzarà. La struttura è uno dei centri nazionali di riferimento accreditati per i reimpianti di arto ed è l’unico centro di chirurgia della mano autonomo regionale e anche per il centro -sud. Il reparto si occupa del  trattamento in urgenza di lesioni traumatiche dell'arto superiore (mano, polso, gomito), di chirurgia programmata per patologie acquisite e congenite dell'arto e di microchirurgia vascolare e nervosa. Inoltre ha una sezione di chirurgia ambulatoriale con circa cento visite alla settimana.  L’attività chirurgica è data da circa 1.200 interventi all’anno (600 interventi maggiori in urgenza e altrettanti ambulatoriali) oltre quelli provenienti dal pronto soccorso. I pazienti operati nel 41% dei casi provengono dalla provincia di Terni, il 33% della provincia di Perugia e il restante 26% dalle provincie limitrofe di Rieti, Viterbo, Macerata. I casi più difficili da trattare sono quelli che vengono effettuati all’ arto superiore e inferiore per poi essere riabilitati a Trevi, in particolare si tratta di persone affette da grave spasticità e lesioni  cerebrali. Dal  1 di ottobre, invece,  dovrebbe lasciare la clinica di malattie infettive Maria Bruna Pasticci subentrata a Michele Palumbo (facente funzione) che prese il posto di Daniela Francisci richiamata a Perugia dopo diversi anni a capo della struttura complessa.

 

 

 

 

 

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Il Messaggero