Terni, sanità. Sinistra Italiana: «L'ospedale scoppia, non c'è posto per i ricoveri. Integrazione mancata con Narni e Amelia»

Terni, sanità. Sinistra Italiana: «L'ospedale scoppia, non c'è posto per i ricoveri. Integrazione mancata con Narni e Amelia»
TERNI Pronto soccorso in crisi. Ospedale, pieno non c'è più posto per i ricoveri. Una nuova denuncia su una...

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TERNI Pronto soccorso in crisi. Ospedale, pieno non c'è più posto per i ricoveri.

Una nuova denuncia su una situazione che nelle ultime settimane si è ripetuta più volte nelle corsie del Santa Maria arriva da Sinistra Italiana. «Lo ha riconosciuto la stessa Direzione dell’azienda Ospedaliera -scrivono da Sinistra Italiana - solo due mesi, fa la Giunta regionale ha definito la programmazione dei posti letto nella Regione, con un apposito atto deliberativo. Ma erano tutti concentrati nel ritagliare gli spazi da riservare ad una futura clinica privata, a Terni. Del fabbisogno delle strutture pubbliche non si sono interessati. Hanno certificato soltanto che i posti letto disponibili nelle due aziende ospedaliere pubbliche sono in numero minore di quelli che la precedente Giunta Regionale, nel 2016, aveva previsto».

E snocciolano i dati.

«Al Pronto soccorso dell’ospedale di Terni, da mesi si registra un incremento dell’afflusso su base annua ( +12,6% ottobre 2022 rispetto a ottobre 2021, + 16,1 % novembre 2022 rispetto a novembre 2021 ). Si
tratta di centinaia di persone in più ogni mese. L’unica decisione, presa a seguito dell’emergenza Covid, è
stata quella di incrementare i posti letto di terapia intensiva, peraltro non pienamente attuata».

Integrazione mancata

«Sembrava che l’integrazione con l'ospedale di Narni - continuano - potesse dare sollievo alla situazione di sovraffollamento. Invece la direzione dell’azienda ospedaliera lamenta che questa integrazione non è in corso e propone la riapertura del Pronto Soccorso di Narni. Perché non lo si fa? Risulta inoltre evidente che occorra un aumento dei posti letto. Se si riesce a essere ricoverati, può accadere di trovarsi in condizioni non accettabili, in corridoi non idonei per una degenza dignitosa. Vanno poi in direzione opposta alla valorizzazione dell’ospedale di Terni le notizie della cancellazione, assolutamente sbagliata, delle figure apicali di importanti reparti ospedalieri, in attuazione del protocollo d’intesa tra Regione Umbria e Università di Perugia. La sanità pubblica a Terni non può essere ridotta in questo stato. Piuttosto che episodiche e propagandistiche sfuriate, occorre una scelta netta e precisa, non più centrata sull’impulso alla sanità privata. Infine, La Giunta Tesei si decida una buona volta a cercare e a trovare le risorse per il nuovo ospedale pubblico di Terni».

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Il Messaggero