Terni, è record di scontrini nel primo fine settimana di saldi partiti col "metà prezzo"

Terni, è record di scontrini nel primo fine settimana di saldi partiti col "metà prezzo"
TERNI - E’ record di scontrini nel primo fine settimana di saldi...

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TERNI - E’ record di scontrini nel primo fine settimana di saldi invernali, che coincide con il lungo ponte dell’Epifania. Sostanziosi, se si considera che l’importo medio per l’acquisto di un capo di abbigliamento si aggira intorno ai 90 euro, per l’intimo sfiora i 60 e per l’abito di qualità non conosce limite: «L’importante è che sia scontato del 50 per cento». Ma i saldi di fine stagione -  per la prima volta - sono partiti con “il metà prezzo” su tutto e i consumatori ne erano a conoscenza: raggiunti da messaggi whatsapp e da annunci social. Tanto che la città interna sabato 7 gennaio sembrava essersi riversata in centro, nei negozi di prossimità che ancora brillavano per la gran luce che facevano le luminarie. Stando al bando di Natale, avrebbero dovuto spengersi  subito dopo la festa della Befana, invece sono rimaste accese nel giorno di maggior movimento e così sarà anche domenica 8  (con tutti i negozi aperti nel pomeriggio). Un primo, sommario bilancio registra un aumento del 9 per cento del numero degli scontrini, rispetto al 2019  anno in cui ancora non si parlava di pandemia.  Non solo: tra saldi privati (partiti subito dopo Natale) e quelli ufficiali (iniziati il 5 gennaio) sono volati soprattutto i capispalla ovvero giubbotti, piumini, giacconi, cappotti. Per primi, sono stati venduti quelli più costosi. Di qualità. Perché è alla qualità che si guarda. Secondo le stime di Confcommercio a fare  acquisti saranno due  ternani su tre, perché nonostante la diminuita capacità di spesa delle famiglie il saldo è considerato un’occasione per risparmiare.  Sempre secondo Confcommercio in vetta alle preferenze di acquisto si confermano i capi d’abbigliamento seguiti a breve distanza dalle calzature, dagli accessori,  dagli articoli sportivi. E sebbene il  budget di spesa  media resta al di sotto dei 200 euro, si prevedono molti “sforamenti” - fino a 500 euro.  Di persone che, preoccupate dei rincari, fanno acuisti pensando al prossimo inverno (magari mettono direttamente il piumino nuovo nell’armadio, per tirarlo fuori il prossimo autunno).

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Il Messaggero