Terni, resta un giallo la morte di Francesca nella casa di Cesure piena di monossido di carbonio

Terni, resta un giallo la morte di Francesca nella casa di Cesure piena di monossido di carbonio
TERNI - Due vassoi d’alluminio riempiti di carbonella e diavolina sistemati nella doccia. Le finestre di casa sigillate...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TERNI - Due vassoi d’alluminio riempiti di carbonella e diavolina sistemati nella doccia.

Le finestre di casa sigillate col nastro adesivo per garantire che l’intossicazione andasse a buon fine e un foglio di carta appeso sul muro, che avvisa chi entra in casa di fare attenzione e di chiamare il 112 e il 118.

La lenta combustione ha riempito di monossido di carbonio l’appartamento di via Rossini, 54, a Cesure. La proprietaria, Francesca Fiorini, 44 anni, insegnante ternana, è a terra senza vita. Stroncata dall’intossicazione dopo aver inalato il gas che ha invaso la sua casa.

Il 24enne che è con lei, un amico pakistano residente in Germania, è ancora vivo e viene salvato dopo un lungo ricovero in ospedale con prognosi riservata.

Solo lui, iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio, sarà in grado di chiarire i contorni della tragedia che si è consumata nella notte tra il 28 e il 29 ottobre.

Quando si è ripreso è stato interrogato dagli investigatori della Mobile ma sui contenuti del colloquio con la polizia è riserbo totale. Si scava per capire cosa abbia legato Francesca al giovane pakistano, nato e cresciuto in Germania, che non ha alcun precedente. A Terni sarebbe arrivato qualche giorno prima che si consumasse la tragedia.

Si scava sul dramma di Francesca, insegnante della scuola Marconi dolce e fragile, che era ossessionata per gli effetti delle due dosi di vaccino che aveva dovuto fare per poter insegnare. Aveva chiesto aiuto ai gruppi social che si erano uniti intorno agli effetti negativi dei vaccini, aveva manifestato nelle piazze di varie città d’Italia raccontando il suo calvario fatto di notti in bianco e di uno stato invalidante che i medici cui si era rivolta avevano attribuito all’ansia.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero