Terni. Radioterapia oncologica, al Santa Maria arriva il nuovo acceleratore lineare: costa due milioni di euro

Terni. Radioterapia oncologica, al Santa Maria arriva il nuovo acceleratore lineare: costa due milioni di euro
TERNI La più alta percentuale di persone malate di tumore...

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TERNI La più alta percentuale di persone malate di tumore vengono indirizzate verso la radioterapia «in grado di provocare la necrosi ovvero la morte delle cellule del tumore – spiega l’oncologo- attraverso l’utilizzo di radiazioni di elevata energia chiamate radiazioni ionizzanti». Terni è uno dei centri dove la radioterapia oncologica è tra le migliori della regione. Il malato dopo la vista oncologica spesso viene inviato in radioterapia per il completamento del ciclo di cura. Il Santa Maria può contare sul tre apparecchiature, una delle quali di ultima generazione arrivata a Terni in questi giorni. Si tratta del nuovo acceleratore lineare che sarà associato al tavolo di posizionamento robotizzato.  L’apparecchiatura, tra le prime in funzione nel territorio nazionale, permetterà sia la realizzazione di trattamenti radioterapici ad alta tecnologia, sia l’ottimizzazione dei flussi di lavoro e la riduzione dei tempi di trattamento. La tomografia computerizzata  integrata all’acceleratore consentirà inoltre di controllare il corretto posizionamento del paziente prima di ogni singola frazione di radioterapia, riducendo così il margine di errore. Il  nuovo macchinario del costo di circa 2.100.000 euro ha comportato non solo la ristrutturazione del bunker dove il nuovo acceleratore lineare è stato collocato, ma anche la realizzazione di nuovi locali dove sarà possibile in maniera centralizzata effettuare la pianificazione dei trattamenti radioterapici di tutte le apparecchiature. Con questo nuovo investimento la struttura complessa di radioterapia oncologica potrà incrementare la propria attività di trattamenti ad alta tecnologia  implementando non solo la qualità, ma anche la quantità delle prestazioni erogate. Intanto sono già cominciati i lavori per il collaudo della nuova apparecchiatura, al termine del quale diventerà pienamente operativa. Con la messa a regime del nuovo acceleratore lineare anche i tempi di chiamata dei pazienti sarà molto più breve in considerazione che saranno tre i macchinari a disposizione.

 

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Il Messaggero