Terni, la rabbia degli studenti scende in piazza «Sistemate la nostra scuola»

Gli studenti tornano a far sentire la propria voce, a protestare, questa mattina davanti alla sede della Provincia, per ottenere diritti che vedono negati. I ragazzi del...

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Gli studenti tornano a far sentire la propria voce, a protestare, questa mattina davanti alla sede della Provincia, per ottenere diritti che vedono negati. I ragazzi del Casagrande Cesi alle 8.30 si sono dati appuntamento sul piazzale davanti alla scuola (in Largo Paolucci) per poi raggiungere, in corteo, la sede della Provincia, dove chiederanno di essere ricevuti per mettere sul tavolo i motivi della protesta.


«L’idea dello sciopero è maturata poco a poco. Analizzando i verbali delle assemblee di classe abbiamo visto che in ognuno c’erano riportate delle lamentele per la struttura. Dove non funziona la tapparella, dove la finestra è disastrata e non chiude, dove ci sono i buchi sul muro, dove ancora non si può chiudere la porta perché non c’è più la maniglia oppure è rotto lo stipite», spiega uno dei rappresentanti d’istituto, Lorenzo Moriconi. A questo si è aggiunto anche il problema dei riscaldamenti. Nei giorni scorsi a scuola gli studenti si sono lamentati per il freddo tanto che la preside ha convocato la ditta che si occupa della manutenzione dell’impianto di riscaldamento per misurare la temperatura delle classi. «Solo in due locali abbiamo rilevato 19 gradi e mezzo, in altre classi il termometro ha misurato anche 23, gradi», dice Matilde Cuccuini preside del Casagrande-Cesi. «Ho chiesto alla ditta di verificare e di alzare il termostato», aggiunge la dirigente. E sembra che ora il problema sia rientrato; almeno su questo punto sono concordi anche gli studenti. 
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Il Messaggero