Terni, proposta di Anpi e Anppia per la rotonda di via Turati: «Intitolarla ai morti sui luoghi di lavoro»

Terni, proposta di Anpi e Anppia per la rotonda di via Turati: «Intitolarla ai morti sui luoghi di lavoro»
La proposta di Anpi e Anppia per intitolare la nuova rotonda all'incrocio tra via Giuseppe Di Vittorio e via Filippo Turati ai morti sui luoghi di lavoro. «Per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La proposta di Anpi e Anppia per intitolare la nuova rotonda all'incrocio tra via Giuseppe Di Vittorio e via Filippo Turati ai morti sui luoghi di lavoro. «Per recuperare la memoria di chi ha pagato con la vita l'esercizio di un diritto basilare - scrivono le associazioni in una nota - come esempio per tutti ed in particolare per le nuove generazioni e per lanciare una campagna di impegno sulle morti bianche che oltre ai lavoratori coinvolga le scuole di ogni ordine e grado».

La stessa libertà e dignità delle persone sono collegate all'essenza del lavoro. E ò'aver posto nella Costituzione il lavoro a fondamento della Repubblica democratica italiana, come cita l'art. 1, assegna a questo principio il compito di modellare per intero il sistema complessivo dei valori costituzionali. «In questo quadro - dicono le associazioni partigiani - la salute e la sicurezza ad esso connessa, sono capisaldi irrinunciabili per dare dignità all'essere umano nell'esercizio di ogni sua attività. Il profitto non deve essere l'unico obiettivo nella competitività di un'impresa, ma prevalente deve essere il rispetto di chi, in carne e ossa, realizza una prestazione con la propria professionalità.

Al centro di qualsiasi occupazione va, dunque, posto l'uomo, garantendogli il rispetto alla salute e alle norme che regolano il rapporto di lavoro in materia di diritti e doveri. Non esistono condizioni precostituite o statiche ma le misure necessarie ad assicurare la salvaguardia del lavoratore seguono l'evolversi di nuove tecnologie produttive, in modo da aggiornarsi in funzione dei lavori che cambiano. Sotto questo punto di vista la formazione continua è fondamentale e deve essere percepita dal lavoratore come qualcosa di cui non si può fare a meno. Analoga cosa per il datore di lavoro che senza aggiornamenti può mettere a repentaglio la vita di un lavoratore laddove decida di risparmiare sui sistemi e processi di sicurezza. Fattori chiave in tale processo sono l’istruzione e la formazione».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero