Terni, le fiabe per unire generazioni diverse: al Cesvol letture per non smettere di sognare

Terni, le fiabe per unire generazioni diverse: al Cesvol letture per non smettere di sognare
TERNI - «I sogni fanno bene a grandi e piccini. E se sono brutti, il meccanico dei sogni li aggiusta». Lo racconta una fiaba che Francesca Capitani, consulente...

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TERNI - «I sogni fanno bene a grandi e piccini. E se sono brutti, il meccanico dei sogni li aggiusta». Lo racconta una fiaba che Francesca Capitani, consulente pedagogica e presidente dell’associazione Toto Corde, aveva letto anni fa. E che tira fuori dalla libreria per diffonderla a generazioni diverse. «Mi ricordavo di quella storia che Vanna Ugolini narrava a suo figlio quando era piccolo. Mi incuriosì quel mondo che aveva descritto. In cui, ad un certo punto tutti smettono di sognare. Ma l’intervento di un ragnetto sistema le cose». Un libro che invita i bambini a fare grandi sogni della loro vita e a non abbattersi se non si realizzano. «Perché c’è sempre il meccanico, nel libro il ragnetto, e perché non bisogna avere paura di sognare». Francesca Capitani ha portato  il messaggio che l’autrice trasmette a suo figlio e poi ai suoi lettori, all’interno del progetto “La saggezza delle fiabe per trasformare sé stessi e il mondo”. «Questo progetto è stato studiato per bambini, adulti e senior. Per fa sì che più generazioni possano tornare a sedersi intorno al fuoco sacro della socialità, fuori dalle dinamiche tecnologiche e di isolamento».

Un percorso formativo promosso dal Cesvol Umbria sede di Terni, dal Centro sociale e culturale Polymer e dal Laboratorio sociale Familiarizzando, nato sul territorio per legare ancora di più una comunità. E che si rivolge principalmente ai bambini, penalizzati in creatività, apprendimento e socializzazione a causa della sospensione delle lezioni in presenza durante la pandemia, e agli adulti di riferimento, perché possano condividere esperienze e sogni. Ecco perché le fiabe. Perché uniscono generazioni diverse.


«Le fiabe - spiegano gli ideatori del percorso formativo - pur non avendo nulla a che fare con la realtà, attraverso le storie che animano i racconti prescelti, sollecitano emozioni e riflessioni sia nei bambini che negli adulti e ci consegnano un insegnamento sempre valido a cui riferirsi nella vita reale. In particolare il percorso formativo consente di condividere un’esperienza fra generazioni diverse e ha fra gli obiettivi, quello di promuovere la lettura e renderla un’abitudine sociale diffusa». Un viaggio di fantasia che permette a ragazzi e adulti di rielaborare le proprie esperienze di vita. Apprezzando o magari scoprendo per la prima volta il ruolo della lettura delle favole, ciascuna capace di insegnae nuove cose. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero