Terni, a processo per aver rapinato un ternano di fronte al bancomat ma i testimoni non convincono: 24enne assolto dal tribunale

Terni, a processo per aver rapinato un ternano di fronte al bancomat ma i testimoni non convincono: 24enne assolto dal tribunale
TERNI - Era finito a processo con la pesante accusa di aver rapinato un 36enne ternano che aveva fatto un prelievo col bancomat in via Brodolini ma è stato assolto con...

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TERNI - Era finito a processo con la pesante accusa di aver rapinato un 36enne ternano che aveva fatto un prelievo col bancomat in via Brodolini ma è stato assolto con formula piena dal tribunale di Terni.

Per i giudici le accuse mosse dagli amici della vittima, che lo indicavano come l'autore del colpo messo a segno tre anni fa, e il presunto riconoscimento da parte del 36enne che ha subito la violenta rapina, non sono state sufficienti a inchiodare il giovane, che ha 24 anni, è di origine siciliana e vive a Terni da anni. E che, assistito dall’avvocato, Roberto Chiaranti, esce dal processo con un’assoluzione per non aver commesso il fatto. Il pm aveva chiesto la condanna a 3 anni e nove mesi di carcere.

La rapina risale al 23 ottobre 2019. Il 36enne ternano quella sera ha fatto un prelievo di denaro allo sportello del quartiere Cesure. All’uscita fu aggredito alle spalle da un ragazzo che indossava un casco e che gli strappò via il portafogli con dentro documenti e carta di credito.

Dopo averlo colpito con un calcio alla gamba che sarebbe stato sferrato, per l’accusa, per impedirgli di reagire, il malvivente salì su uno scooter guidato da un complice, mai identificato, e sparì nel nulla.

Due giorni dopo la vittima decise di andare in questura, dove presentò una dettagliata denuncia contro ignoti. Il 36enne ternano all’inizio non era stato in grado di fornire elementi circostanziati perché il rapinatore, che era entrato in azione a gamba tesa quando era buio, indossava un casco.

Successivamente l’integrazione della denuncia, con tanto di nome e cognome del presunto rapinatore, indicato dai suoi amici che erano certi di averlo riconosciuto.

La visione delle telecamere della videosorveglianza dell'istituto di credito, girate quando era buio pesto e ostacolate dal fatto che l’uomo in azione indossava il casco, non è stata utile alle indagini.

Per il 24enne, rinviato a giudizio con l’accusa di rapina aggravata dal “fatto commesso nei confronti di una persona che aveva appena fruito di sportelli automatici adibiti al prelievo di denaro” è iniziato il processo di fronte al tribunale, composto da Rosanna Ianniello, Dorita Fratini e Chiara Mastracchio.

In aula l’escussione dei testimoni d’accusa, che non hanno convinto il tribunale. Che ieri ha letto la sentenza d’assoluzione per l’unico imputato, assistito dall’avvocato Roberto Chiaranti. Le motivazioni entro settanta giorni.

 

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Il Messaggero