TERNI Al via all'ospedale di Terni il primo master universitario di secondo livello in uroginecologia: nato dalla...
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nato dalla collaborazione tra il dipartimento di Scienzechirurgiche e biomediche dell'Università di Perugia, in
collaborazione con gli atenei di Firenze e di Verona e della Laguna (Spagna), e diretto dalla professoressa Elisabetta Costantini, si svolgerà presso il centro di formazione dell'azienda ospedaliera e prevede cinque sessioni settimanali nei prossimi mesi. Il primo appuntamento è dal 28 maggio al primo giugno.
«Il master, che si tiene per la prima volta all'ospedale di Terni, è alla sua sesta edizione - spiega la professoressa
Costantini, direttore della clinica Urologica ad indirizzo andrologico e uroginecologico all'ospedale di Terni - e conta
quest'anno ben sette iscritti. Si tratta di ginecologi e urologi che vogliono approfondire questo settore ultraspecialistico, oggi di grande e crescente interesse, con particolare riferimento a tutte le più avanzate tecniche chirurgiche disponibili che utilizzano interventi per via vaginale, con e senza uso di reti, e tecniche videolaparoscopiche e robotiche. Ospiti d'onore della prima giornata saranno la pluripremiata professoressa Linda Cardozo, uroginecologa al King's College Hospital di Londra con cui collaboro da tempo, ed i professori Porena e Nicita, che sono stati i primi a bandire, insieme a me, nel 2003, questo master». Presenti anche i professori rappresentanti delle Università di Verona e di Firenze, il professor Bacci, direttore del dipartimento di Scienze chirurgiche e biomediche dell'Università di Perugia (uno dei docenti del master) e il direttore generale dell'azienda ospedaliera di Terni, Maurizio Dal Maso, che non
nasconde la sua soddisfazione per lo sviluppo di questo settore. «Grazie all'esperienza ormai consolidata della professoressa Costantini e alla tecnologia e ai devices più moderni di cui è dotato - sottolinea il dg - l'ospedale di Terni dimostra di essere in grado di fare scuola anche in campo uroginecologico» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero