Terni, poliziotti per un giorno: In questura gli studenti amerini

Terni, poliziotti per un giorno: In questura gli studenti amerini
TERNI - Il progetto di educazione alla legalità va avanti e stavolta vede protagonisti gli studenti del triennio dell'istituto tecnico tecnologico di Amelia....

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TERNI - Il progetto di educazione alla legalità va avanti e stavolta vede protagonisti gli studenti del triennio dell'istituto tecnico tecnologico di Amelia. Venerdì mattina il questore, Bruno Failla, ha aperto loro le porte della questura. 

I 45 ragazzi hanno visitato i laboratori della polizia scientifica, con i poliziotti che hanno spiegato tecnicamente, attraverso i loro strumenti professionali, la rilevazione delle impronte in una possibile scena del crimine.

Il giro è proseguito con la visita alla squadra volante, con l'auto di servizio messa a disposizione dei ragazzi per una descrizione ravvicinata delle sue caratteristiche, e alla sala operativa, quella che riceve le segnalazioni e che consente agli operatori di vigilare sulla sicurezza della città.

Nella sala riunioni i ragazzi hanno conosciuto l’App YouPol che, una volta scaricata nel proprio telefono, consente a tutti di segnalare, con foto e video, anche in modo anonimo, qualsiasi situazione che non rientri nella legalità.

La dirigente della polizia stradale, Luciana Giorgi, con i suoi collaboratori, ha spiegato ai ragazzi, anche attraverso video di reali incidenti, la dinamica dell’incidente stradale, partendo dal tema della responsabilità del fattore umano: "Chi guida - ha detto - deve avere condizioni psicofisiche non alterate da alcool, droghe o qualsiasi tipo di sostanza, ne deve essere stanco".

Il tema della responsabilità è stato affrontato anche nei termini giuridici, a partire dalla legge sull’ omicidio stradale.

Il questore, salutando gli studenti, ha ricordato loro che "la strada giusta per la loro sicurezza e per i loro diritti è solo quella della legalità" e che "la polizia è vicino a tutti loro per garantire il rispetto delle regole e la convivenza civile".

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Il Messaggero