Terni, Pnrr. Parte la sfida dei socialisti. Enzo Maraio:«Sostenere i piccoli comuni con piani straordinari del lavoro»

Terni, Pnrr. Parte la sfida dei socialisti. Enzo Maraio:«Sostenere i piccoli comuni con piani straordinari del lavoro»
TERNI No all'autonomia regionale sostenuta dal leader leghista Roberto Calderoli. La risposta, chiara e netta, arriva da Enzo Maraio durante il forum nazionale degli...

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TERNI No all'autonomia regionale sostenuta dal leader leghista Roberto Calderoli. La risposta, chiara e netta, arriva da Enzo Maraio durante il forum nazionale degli amministratori socialisti che si è tenuto oggi a Terni.

Dalla città dell'acciaio è partita anche quella che è stata definita dagli stessi protagonisti, la sfida dei socialisti.

«Per raccogliere fino in fondo le opportunità del Pnrr - ha spiegato il segretario  Enzo Maraio- i comuni sono in difficoltà sulle piante organiche, bisogna sostenerli con un piano straordinario del lavoro. Le Province sono state erroneamente cancellate, bisogna ripristinarne le funzioni che sono centrali per avere una visione su area vasta. E le Regioni, devono diventare sempre più enti di programmazione e meno di gestione. Le famiglie, dopo la crisi pandemica e nel pieno della crisi energetica, hanno bisogno di tornare a respirare».

Un incontro molto partecipato quello ternano, con centinaia di amministratori socialisti, che, fra gli altri, ha visto la presenza in collegamento di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna e candidato alla segreteria del Pd, di Matteo Lepore, sindaco di Bologna, Matteo Ricci, presidente Ali e sindaco di Pesaro.

«Non è certo con l’autonomia differenziata proposta dal ministro Calderoli e dal governo Meloni - continua Maraio - che noi possiamo affrontare la questione delle competenze delle regioni perché si rischia di dividere il paese in due e aumentare ulteriormente il divario Nord - Sud. Il ministro Valditara dovrebbe impegnarsi ad aumentare gli stipendi a tutti gli insegnanti, quelli italiani sono i meno pagati d’Europa, anziché cimentarsi in idee che aumentano il divario. Si metta piuttosto al lavoro per rendere dignitoso un mestiere che è stato svilito». 

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Il Messaggero