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Sul piatto da spendere ci sono 4 milioni e 400 mila euro del Pnrr per la riqualificazione del Centro di preparazione olimpica di Piediluco. Ieri mattina il progetto è stata presentato dal Comune, alle associazioni, ai residenti, al Circolo canottieri e alla Federazione. «Spendere tanti soldi – è stato sottolineato - soltanto per migliorare l’esistente mantenendo la stessa cubatura degli immobili, tralasciando tutto quello che necessita al di fuori dell’area è un progetto monco». Manca un piano articolato che colleghi l’area esterna al Centro D’Aloja, un parcheggio adatto per i carrelli che trasportano le barche stesse e che vanno ad occupare la sede stradale che porta al centro nautico generando l’attuale caos. Il problema non è secondario per il futuro dell’area (ricordiamo che i progettisti si sono interessati soltanto della parte interna del Centro mentre esternamente è compito del comune di Terni dover intervenire). Nel corso del dibattito si è anche assistito ad un silenzio imbarazzante da parte del Comune, della Federazione e del Circolo sulle competenze all’interno del centro federale. «I problemi – è stato rilevato- che prima o poi verranno al pettine. Per esempio- è stato osservato- c’è fretta di affrontare le competenze sulla gestione dell’area, chi si prenderà le responsabilità anche penali». Tutti temi che dovranno essere affrontati prima dell’inizio dei lavori previsti entro la fine dell’anno e che dovranno terminare al massimo nell’aprile del 2026. Altro punto in cui sono state fatte osservazioni al progetto è quello dei materiali utilizzati. Sia la sede del Circolo che il ripostiglio delle imbarcazioni rimarranno con lo steso volume ma con un particolare di non poco conto: saranno tutte in legno. Qualcuno ha fatto notare «che il legno nel corso degli anni ha bisogno di manutenzione e anche in questo caso bisognerà capire chi la farà. Da parte dei progettisti la risposta è stata concisa «si tratta di un legno particolare che non ha bisogno di manutenzione». Si è anche affrontato l’annoso problema del bar interno al parco di proprietà del circolo. Su questo si è acceso un vivace dibattito che ha portato a diverse osservazioni. Un fatto è certo quel ritrovo va abbattuto per fare posto ad un altro di minore dimensione. Questo in estrema sintesi le osservazioni che hanno convinto i progettisti a riflettere su probabili cambiamenti di alcune cose del progetto iniziale. «Tanti soldi vanno spesi con oculatezza- è stato sottolineato serve davvero abbattere l’attuale rimessaggio delle barche- per poi farne una stessa in legno? Sono soldi spesi che potrebbero servire per altri lavori esterni al centro nautico».
Il Messaggero