Terni, in piazza della Pace il ricordo delle vittime dell'immigrazione

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TERNI - «Ero una bambina quando al largo delle coste di Lampedusa morirono quasi 400 migranti. Ho la fortuna di essere nata e cresciuta qui dopo che i miei genitori...

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TERNI - «Ero una bambina quando al largo delle coste di Lampedusa morirono quasi 400 migranti. Ho la fortuna di essere nata e cresciuta qui dopo che i miei genitori arrivarono dall’Eritrea. Tra i giovani non si parla molto di queste tragedie, delle persone che perdono la vita perché sono in fuga dalla guerra e dalla povertà. Penso che nelle scuole dovrebbe esserci più attenzione a questi temi, che non possono lasciare indifferenti anche noi che abbiamo avuto un destino migliore».

Giulia ha 16 anni e frequenta il liceo a Narni.

La sua testimonianza in piazza della Pace, nel giorno della commemorazione della strage di esseri umani del 3 ottobre di dieci anni fa, sa di impegno e di speranza.

In piazza della Pace anche quest’anno sono riuniti i rappresentanti di una trentina di associazioni che si occupano di immigrazione, tra cui molte comunità religiose.

Accanto a loro il vescovo della diocesi, Francesco Antonio Soddu, i rappresentanti del Comune con la presidente del consiglio comunale, Sara Francescangeli e Guido Verdecchia, presidente del gruppo consiliare di Alternativa Popolare a palazzo Spada, e molti consiglieri dei gruppi di opposizione.

Per il Cesvol Umbria ci sono Lorenzo Gianfelice e Silvia Camillucci, che sottolineano «il significativo percorso portato avanti dal centro servizi per costruire questa rete di associazioni che ogni anno conta nuove adesioni».

Non è un caso che proprio a Villaggio Italia, quartiere popolare che ha vissuto il degrado, dove una trentina di anni fa, nacque la sede di Namaste, fondata da Eddie Nebo che, arrivato dalla Nigeria, sognava di creare un luogo di dialogo e integrazione, sia nata la cittadella delle associazioni.

Un luogo dove da mesi, sotto il coordinamento del centro servizi del volontariato, si svolgono attività per bambini, adulti, anziani e famiglie. Un presidio fondamentale per piazza della Pace.

La commemorazione della strage di esseri umani di dieci anni fa, con le preghiere dal mondo e le candele accese in memoria delle vittime dell’immigrazione e la musica della band di piazza della Pace,  è l’occasione per guardare avanti, grazie a un comitato permanente che punta a lavorare tutto l’anno per sensibilizzare le persone su integrazione e accoglienza. «Da sempre auspichiamo un lavoro che vada al di là della singola commemorazione su questi temi - è l’appello di Francesco Camuffo di Arci - i nostri sforzi sono insufficienti finché ci sarà anche solo un morto in mare».

Eddie Nebo di Namaste ricorda che «partì proprio da Terni, dagli ex consiglieri Talamonti, Baldassarre, Nannini e Finocchio, la proposta per istituire la giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione».

 

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Il Messaggero