Terni perde 20 posizioni nella classifica degli eventi culturali. L'assessore Cecconelli: «Mancano gli spazi, presto riaprirà l'oratorio del Carmine»

Terni perde 20 posizioni nella classifica degli eventi culturali. L'assessore Cecconelli: «Mancano gli spazi, presto riaprirà l'oratorio del Carmine»
TERNI - Terni scivola al 54esimo posto nella classifica sulla...

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TERNI - Terni scivola al 54esimo posto nella classifica sulla qualità della vita del Sole24. Indietreggia, perdendo otto posizioni nella sicurezza, dieci nei consumi, venti nella cultura. E venti punti sono tanti se si considera che Terni è una città vivace. Che a Terni ci sono associazioni che propongono almeno due stagioni concertistiche l’anno: dalla Filarmonica a Visioninmusica, da OperaIncanto all’Araba Fenice. E che gli spettacoli programmati d’estate all’anfiteatro Romano sono quasi sempre sold out. «Molto dipende dal fatto che a Terni c’è un pubblico attento, curioso e partecipe, erede di una tradizione lunga e di qualità» - dichiara l’assessore alla cultura Maurizio Cecconelli. Cecconelli ricorda qualche nome illustre: Briccialdi, Falchi, Casagrande. Segnala che il concorso pianistico Alessandro Casagrande ha laureato musicisti come Alexander Lonquich, Boris Petrushansky, Herbert Schuch, e che ogni due anni, dal 1966, fa arrivare nel capoluogo di provincia professionisti da ogni parte del mondo per scovare i bravissimi. I “primi”, vennero proclamati vincitori al Post. Poi al Verdi (quando presidente di giuria era Dario De Rosa), infine al Secci. Il concorso ha cambiato tre sedi. Perché è cresciuto, ma soprattutto perché molti luoghi della cultura non ci sono più. Il primo a chiudere è stato il Postmodernissimo, ma poi anche il Verdi è stato dichiarato inagibile. Nel 2018 è venuto a mancare l’auditorium del Carmine e nel 2020 il Palazzo di Primavera. «Il problema della mancanza di spazi c’è, e pesa» – avverte Silvia Paparelli, musicista e musicologa. «Soprattutto i pochi spazi al momento fruibili – sottolinea - consentono di svolgere solo un certo tipo di programmazione, spesso anche dovendosi adattare a caratteristiche non ottimali come la scarsa dimensione del palco del Gazzoli o la mancanza di quinte al Secci». «Al problema del Verdi che effettivamente manca a tutte le associazioni culturali che hanno una loro produzione, si aggiunge il rammarico per certi spazi preziosi che restano chiusi». Silvia Paparelli si riferisce all’auditorium del Carmine che sta all’interno dei giardini della Passeggiata: «Contiene un prezioso organo ed ha ospitato programmazioni importanti in passato». Ma il Comune lo transennò nel 2018. «Con i fondi del Pnrr sicuramente verrà rimesso in sento – dichiara Cecconelli -  ma non prima della fine del 2023». «Un vero peccato, perché fu oggetto di un restauro importante ed era il luogo ideale per produzioni di nicchia» - aggiunge la musicologa. Sulla necessita di riaprire gli spazi sottratti alla cultura, l’assessore fa sapere: «In attesa dell’inaugurazione del cantiere che porterà a nuova vita il Verdi, alcuni luoghi dovranno tornare ad ospitare eventi e per l’ex chiesa del Carmine a breve verrà pubblicato l’avviso per l’affidamento dei lavori». Quindi il primo a tornare nella disponibilità dei ternani dovrebbe essere l’auditorium caro a Silvia Paparelli. Non si hanno notizie invece del Palazzo di Primavera. Resta il Secci, il Gazzoli e, per incontri letterari e convegni, la Bct. Forse è anche per questo, che Terni perde venti posizioni.
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Il Messaggero