Esordisce nel segno delle donne ricordando la figura di Anna Lizzi Custodi «la prima donna ad essere eletta nell'Assemblea regionale», tende una mano ai...
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Circondata da una platea di soli uomini, Giovannelli si presenta con una battuta «spero di invertire la tendenza con la presenza di più donne». Rivendica con una punta di orgoglio la guida del circolo dedicato alla Lizzi Custodi, a Borgo Bovio, che ha gestito per quattro anni. «E' qui che ho mosso i primi passi nel Pd adottando una politica arcobaleno di idee e pensieri». Avvocato, madre di due figli di 8 e 12 anni, Giovannelli se la dovrà vedere con un peso massimo del calibro di Alessandro Pardini, il cardiochirurgo sostenuto dalla mozione "Pardini per Terni", e contro il giovane Antonello Fiorucci dei “Nativi democratici”.
Una candidatura che nasce dal basso. Dai circoli. «Il documento è scritto a più mani. Come un vero team perché nessuno si deve sentire indispensabile», è la filosofia della Giovannelli. «In passato le idee ci sono state - prosegue - ma sono state frenate dai capibastone. Un sistema che non può funzionare. Quella delle correnti è una logica che va superata. Il modello di Pd che ho in mente è aperto a tutti, poi spetta al segretario fare la sintesi». La stagione congressuale del Pd entrerà nel vivo domani, con le prime votazioni nei circoli delle tre mozioni per eleggere i delegati. «Il congresso non unitario è l'unico metodo per vincere un'idea», aggiunge la Giovannelli. «Si respira una vivacità politica reale che spero sia nel segno del fair play», dice rivolgendosi agli altri candidati che chiama «competitor». «Lavoriamo tutti per andare nella stessa direzione e anche se uscirò sconfitta dal confronto darò una mano a chi ha vinto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero