Giovane curata per un’otite ma era un cancro: ospedale condannato

Giovane curata per un’otite ma era un cancro: ospedale condannato
TERNI Una diagnosi sbagliata, una serie di interventi inutili e il tumore alla gola diagnosticato con ritardo. Un calvario per una giovae reatina all’epoca di 25 anni...

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TERNI Una diagnosi sbagliata, una serie di interventi inutili e il tumore alla gola diagnosticato con ritardo. Un calvario per una giovae reatina all’epoca di 25 anni operata a Terni, iniziato nel 2011 ecaratterizzato da continue visite, terapie, esami specialistici e ricoveri in strutture ospedaliere. Il tribunale di Terni ha riconosciuto che la giovane è stata vittima di un errore e ha condannato l’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni,un centro diagnostico privato e uno specialista, a risarcirla con 50 mila euro di danni non patrimoniali e biologici, cifra inferiore rispetto alla richiesta iniziale che reclamava anche un consistente indennizzo per la perdita di chance sul lavoro. La sentenza del tribunale di Terni (giudice Luciana Nicoli) evidenzia che «il percorso clinico cui la paziente è stata sottoposta si è rivelato indubbiamente quello sbagliato alla luce della prima patologia, poi effettivamente riscontrata dalla stessa azienda solo in seguito». Il giudizio è stato espresso dopo aver esaminato le diverse fasi della vicenda, ricostruita nell’atto di citazione presentato nel 2016 dall’avvocato reatino Fabio Clementi, e oggetto di una consulenza medico legale disposta dal tribunale, dalle cui conclusioni che sollevavano il Santa Maria da colpe, il giudice si è però discostato ritenendo provato il coinvolgimento della struttura ospedaliera in termini di responsabilità contrattuale. 


Si parte dalle prime visite alle quali la ragazza si era sottoposta nel 2011 nello studio di uno specialista, secondo il quale la paziente sarebbe stata affetta da un’otite, si prosegue con una risonanza magnetica eseguita in un centro radiologico privato – dove la lettura errata delle immagini ha impedito di approfondire la vera natura della patologia procedendo con ulteriori esami - quindi con le operazioni maxillo facciale subite nell’ospedale di Terni, risultate inutili perché l’area dove indagare era un’altra. Il tumore alla gola è stato trovato in ritardo anche se la ragazza si è salvata dopo un lungo periodo di chemio e di radio.

 

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Il Messaggero