Terni, nucleo anticorruzione, è bufera e il segretario minaccia di andarsene

Il segretario Aronica
TERNI - C'è chi scherza persino descrivendo “qualcuno con la bava alla bocca”. Un'esagerazione da “veleno di palazzo”. Ma dopo la bocciatura in giunta del piano...

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TERNI - C'è chi scherza persino descrivendo “qualcuno con la bava alla bocca”. Un'esagerazione da “veleno di palazzo”. Ma dopo la bocciatura in giunta del piano triennale anticorruzione, soprattutto del suo Nop e del modo di operare di questo nuovo organismo, Giuseppe Aronica, non mostra certo in giro un sorriso smagliante. Tanto meno da ieri, dopo che sul suo tavolo sono cominciate ad arrivare le osservazioni degli assessori circa le modifiche da apportare al documento proposto mercoledì mattina in giunta.


Girano mail di fuoco. Giuseppe Aronica chiede al sindaco addirittura “un chiarimento immediato” e minaccia, in caso non arrivi, persino le dimissioni. I sorrisini, alle sue spalle si sprecano. E non manca chi ricorda le perplessità del rinnovo del suo mandato manifestate a più voci al sindaco Di Girolamo subito dopo la rielezione.

La sostanza dello scontro è sempre la stessa. Come attuare la legge 190 del 2012. La normativa anticorruzione che stabilisce modi di operare precisi nella pubblica amministrazione. Per esempio relativamente alla trasparenza (fornitori e non soltanto) alla rotazione di alcuni incarichi, all'attenzione su come organizzare e gestire la gare e gli appalti. Insomma una serie di comportamenti che devono coinvolgere l'intero organico comunale e soprattutto i dirigenti.

Quello che gli assessori, con il sindaco mostratosi cerchiobottista, che hanno bocciato la proposta di Aronica contestano sono le modalità di agire di questo Nop creato dal segretario. Un organismo visto come “corpo speciale” che lui vorrebbe avesse anche funzioni ispettive e che in passato (vedi polemica su Papigno) è persino arrivato ad interessarsi alla gestione di attività.


Molti assessori, partendo dalla lettera della legge osservano invece che ci debba essere un unico responsabile, proprio il segretario, il quale può si avvalersi di una struttura ma non farne una specie di polizia privata. Qui lo scontro feroce che si sta consumando e che vede il segretario particolarmente infuriato.

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Il Messaggero