Terni, negozi chiusi e serrande abbassate. M5S: «Dalla giunta Latini nessun impulso, ascoltare la città e non Roma»

Terni, negozi chiusi e serrande abbassate. M5S: «Dalla giunta Latini nessun impulso, ascoltare la città e non Roma»
Quaranta, quaranta, cinquanta. È il numero di vetrine serrate, rispettivamente, in corso Vecchio, in via Garibaldi, in via Roma. Lo riferisce una nota del gruppo consiliare...

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Quaranta, quaranta, cinquanta. È il numero di vetrine serrate, rispettivamente, in corso Vecchio, in via Garibaldi, in via Roma. Lo riferisce una nota del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Terni che parla di «realtà terrificante, un deserto che avanza nel silenzio di un'amministrazione priva del coraggio necessario a dare un impulso diverso a questa comunità». Secondo il M5S, negli ultimi due anni, non vi è stata traccia delle azioni della giunta Latini.


Nel mirino dei consiglieri grillini i mancati provvedimenti della giunta comunale: «La delega allo sviluppo economico, prima tenuta nel cassetto dal primo cittadino al pari del suo predecessore, forse concessa più per logica di potere che per puro interesse, in realtà non ha dato cenni di vitalità. Ancora nessuna idea chiara sulla Z.T.L., poche idee per il rilancio del centro, sparita anche l'agevolazione dei parcheggi gratuiti a fasce orarie. Intanto l'amministrazione continua a "lavorare sottotraccia" puntando tutto sul Palazzetto e le nuove aree commerciali a ridosso del centro che andranno a togliere ancora di più a chi annaspa lì accanto».

Il gruppo di minoranza aveva presentato un atto per creare un tavolo permanente con le associazioni di categoria e i commercianti per rilanciare il sistema economico del cuore della città. «Atto puntualmente scomparso dai radar della commissione - dicono i pentastellati - abbiamo anche chiesto di riportare il mercatino del mercoledì in centro per garantire un flusso costante di persone nel cuore storico della città, ma si è preferito insistere nella palude dello Staino. E' ormai evidente come non solo permanga l'assenza di idee da parte dell'amministrazione, ma anche come si insista nella volontà di andare avanti da soli senza ascoltare le minoranze nè l'appello di numerosi cittadini. Sarebbe ora che chi di dovere inizi ad ascoltare la voce della città e non solo quella che arriva nel cellulare dai lidi "romani"». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero