Terni, metadone nell'auto e marijuana a casa: Nei guai 30enne ternana in cura al Serd

Terni, metadone nell'auto e marijuana a casa: Nei guai 30enne ternana in cura al Serd
TERNI - Una boccetta di metadone nascosta sotto al sedile dell’auto sulla quale la trentenne ternana aveva appena caricato un marocchino con una sfilza di precedenti per...

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TERNI - Una boccetta di metadone nascosta sotto al sedile dell’auto sulla quale la trentenne ternana aveva appena caricato un marocchino con una sfilza di precedenti per spaccio.

A recuperare il metadone, che la donna aveva con sé in quanto è in cura al Serd, sono stati gli investigatori dell’antidroga.

Insospettiti quando, durante un controllo alla stazione ferroviaria contro lo spaccio e l’immigrazione irregolare, hanno visto scendere dal treno un ragazzo di colore, conosciuto per i suoi precedenti specifici, che è subito salito  sull’auto della giovane ternana.

La vettura è stata fermata in piazza Buozzi e dal controllo è saltata fuori la boccetta di metadone intestata alla proprietaria dell’auto, utente del servizio di cura delle dipendenze. A casa della trentenne i poliziotti della squadra mobile hanno recuperato un barattolo con dentro 25 grammi di marijuana e un bilancino di precisione.

Per lei è scattata la denuncia per detenzione a fini di spaccio.

Nessun provvedimento per l’amico marocchino, che ha dichiarato di essere appena tornato da Roma per rinnovare il passaporto ed è risultato regolare in Italia.

Ora si indaga sulla boccetta di metadone, sostanza al centro di episodi di cronaca e di polemiche.

La gestione delle terapie ai tossicodipendenti da parte del servizio pubblico nei giorni scorsi ha portato a una richiesta di risarcimento all’usl da 5 milioni di euro. A rivendicarli i legali delle famiglie di Flavio e Gianluca, i due amici di 16 e 15 anni stroncati dal metadone ceduto loro da Aldo Maria, con un lungo passato nel tunnel della droga, che aveva ottenuto l’affido fiduciario e la possibilità di ritirare e portare a casa i flaconcini che gli servivano per una settimana. 

Il metadone killer è tornato con sul banco degli imputati per la morte di un tunisino e di un ternano, stroncati in due circostanze diverse dopo aver assunto la sostanza che i loro amici avevano in casa per curarsi.

«L’assunzione del metadone dovrà essere fatta davanti al personale medico e  infermieristico del Serd» ha detto al Messaggero l’assessore alla salute della Regione, Luca Coletto annunciando una stretta sulle regole sulla somministrazione del metadone ai tossicodipendenti in cura.

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Il Messaggero