Terni, maxi furto nel deposito delle ferrovie in via Piemonte: la polfer a caccia della banda localizzata dal gps a Napoli

Terni, maxi furto nel deposito delle ferrovie in via Piemonte: la polfer a caccia della banda localizzata dal gps a Napoli
TERNI - Sono le una di notte. I ladri scavalcano la recinzione del deposito di via Piemonte di Rete Ferroviaria Italiana per...

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TERNI - Sono le una di notte.

I ladri scavalcano la recinzione del deposito di via Piemonte di Rete Ferroviaria Italiana per mettere a segno un furto che è stato pianificato nei minimi dettagli.

La stima esatta del bottino è ancora in corso ma, alla luce della sparizione di due furgoni Fiat Ducato, si parla di decine di migliaia di euro.

Una volta all’interno i malviventi scassinano le porte degli uffici dove ci sono le chiavi dei furgoni parcheggiati nel piazzale e i telecomandi per aprire il cancello elettrico.

Caricano i due Fiat Ducato con tutti gli oggetti che possono prendere senza difficoltà: attrezzi elettrici, rame e materiale che viene utilizzato dal personale delle ferrovie per le riparazioni quotidiane.

Il resto è un gioco da ragazzi, soprattutto se all’opera c’è gente esperta che non lascia le cose al caso, che sa come muoversi e soprattutto dove portare il bottino appena prelevato dal deposito che sta tra Borgo Bovio e via Proietti Divi.

Con i due furgoni carichi di materiale i malviventi aprono il cancello elettrico e se ne vanno via, lasciando la città per dirigersi verso il sud Italia.

Ad accorgersi del colpo grosso che è stato messo a segno nel cuore della notte sono gli addetti delle ferrovie entrati in servizio ieri mattina.

Sul furto stanno indagando gli agenti della polizia ferroviaria, che hanno ricevuto la dettagliata denuncia.

Inutile cercare elementi dalle immagini perché le telecamere che dovrebbero sorvegliare il deposito di via Piemonte da qualche tempo non funzionano.

Gli investigatori della polizia ferroviaria che stanno dando la caccia alla banda di ladri però sarebbero già riusciti ad avere qualche elemento significativo per le indagini.

Sui due furgoni Iveco c’è il gps, che traccia il percorso fatto dai mezzi dal momento in cui sono stati portati via dal deposito. L’ultima localizzazione colloca gli autocarri ad Afragola, in provincia di Napoli. Poi più nulla.

I mezzi rubati in via Piemonte, è una delle ipotesi al vaglio degli investigatori, potrebbero essere stati caricati su camion schermati proprio per evitare le loro geolocalizzazione.

La lente è puntata su una banda che prima di muoversi ha studiato ogni dettaglio. Gente che sapeva che l’unico ostacolo da superare era la recinzione del deposito di Rete ferroviaria Italiana perché una volta all’interno non sarebbe stato complicato reperire le chiavi per mettere in moto i furgoni e i telecomandi per aprire il cancello elettrico che avrebbe permesso una fuga soft.

Prima di mettersi all’opera la banda avrebbe avuto la possibilità di studiare dall’esterno quello che voleva portar via in modo da non perdere tempo prezioso. In queste ore il personale delle ferrovie, che da tempo combatte con le sparizioni del rame lungo la tratta tra Terni e San Gemini, sta facendo l’inventario per avere l’esatta stima del bottino che è sparito nel nulla nella notte tra domenica e ieri.

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Il Messaggero