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TERNI C’è mancato poco che arrivasse a cent’anni, è la cartolibreria in cui la maggior parte dei ternani ha comprato il primo sussidiario, il libro di lettura e l’astuccio per l’ingresso alla scuola elementare. Ma dall’altro ieri sera, venerdì, la cartolibreria Luna ha abbassato per sempre le serrande del negozio che faceva angolo in Corso vecchio 268-270, a due passi da piazza Valnerina, piazza Buozzi per google map. E proprio in piazza Valnerina, novantaquattro anni fa, nel 1926, Arturo Luna apri la prima cartolibreria.
E’ stata la seconda rivendita di libri della conca, anni prima, nel 1883 era nata per volontà di Virgilio Alterocca l’omonima libreria, che si trovava sempre in corso Taciuto, ma nella palazzina di fronte all’attuale sede. Dietro al bancone della cartolibreria Luna si sono avvicendati i discendenti di Arturo e di sua moglie Ida Petrucci, il figlio Luigi, poi il nipote Enzo e la pronipote Roberta, gli ultimi proprietari del negozio. Una generazione di librai che aveva a cuore anche la città tanto da pubblicare, con una propria casa editrice, diversi volumi di poesie in vernacolo e i lavori di Manlio Farinacci, quelli che contengono le ipotesi sull’origine celtica di Terni oggi, alla luce delle nuove scoperte, ritenute sempre meno fantasiose e più vicine al vero.
I poeti della vecchia Terni come Furio Miselli erano clienti affezionati della libreria e ci passavano ore a discutere con altri ternani appassionati del dialetto. Altre epoche altri tempi, pure di vita. Sulla pagina facebook della cartolibreria Luna in tanti hanno voluto lasciare un proprio ricordo, c’è chi parla di quel negozio come il luogo del suo primo lavoretto estivo, insieme a Luigi che chiama confidenzialmente Gigi, c’è chi ricorda in maniera chiarissima il quadernino comprato 55 anni fa per la prima elementare: una leonessa che campeggiava su uno sfondo verde. A decine coloro che salutano la cartolibreria Luna come uno dei tassello della storia della città. In tanti hanno legato la propria vita di studente a quella libreria.
«Quanti fogli protocollo per i compiti in classe comprati da voi», scrivono con nostalgia.
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Il Messaggero