Terni, Le analisi dopo l'incendio alla Medei: Idrocarburi quindici volte in più della media

Terni, Le analisi dopo l'incendio alla Medei: Idrocarburi quindici volte in più della media
TERNI - Valori di diossina elevati, che hanno superato i 62 femtogrammi la notte del rogo a Sabbone,  ma molto più contenuti rispetto a quelli che il campionatore Echo Emergency...

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TERNI - Valori di diossina elevati, che hanno superato i 62 femtogrammi la notte del rogo a Sabbone,  ma molto più contenuti rispetto a quelli che il campionatore Echo Emergency evidenziò durante l’incendio alla Ferrocart, che sfiorarono quota duemila.

Questa volta c’è stato un notevole innalzamento, causato dalla grande quantità di legno andato a fuoco e dalle temperature che hanno raggiunto i mille gradi, dei valori degli Ipa. Che nel triennio 2019-2021 sono rimasti sotto a 1 e che, durante l’incendio nel piazzale dell’azienda di autotrasporti Medei, sono arrivati a superare i 15 nanogrammi per metro cubo la notte del rogo. E sono rimasti sopra a 12 anche il giorno seguente.

I dati delle analisi di Arpa Umbria a caccia degli inquinanti, come era successo per l’incendio del 20 febbraio impongono il via ai campionamenti delle matrici alimentari, sia vegetali che animali, da parte dell’Usl Umbria 2 secondo le indicazioni fornite dal modello di massima ricaduta.

“Dopo il primo incendio sono stati effettuati una decina di prelievi su ortaggi, alimenti animali e foraggi - dice Danilo Serva, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Usl -  siamo in attesa dei risultati delle analisi ma, da quanto ci dicono, non sarebbero così allarmanti”.

Se per il primo incendio l’area più colpita dalla ricaduta degli inquinanti che impongono grande attenzione su ortaggi, alimenti di origine animale e foraggi era quella di Borgo Rivo questa volta la zona più critica è verso ponte San Lorenzo.

Ora, per interrompere la catena alimentare degli inquinanti, partono i campionamenti post incendio di Sabbione.

“Abbiamo un’area di massima ricaduta di sovrapposizione tra i due incendi, quella tra Maratta e Sabbione” precisa Serva. Che sottolinea che “i servizi Usl coinvolti nell’attività integrata sono l’igiene e sanità pubblica, il dipartimento di prevenzione, che comprende l’igiene degli alimenti di origine animale e della nutrizione, di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche”.

Sulla base dei risultati delle analisi dei campionamenti i servizi competenti stileranno una relazioni con i provvedimenti del caso.

L’analisi dei dati dei filtri delle centraline della rete fissa che monitora la qualità dell’aria collocate a Maratta, Narni Scalo e Le Grazie, dicono che la quantità delle diossine è in linea con la media del triennio e solo per Maratta il valore è leggermente più alto rispetto al giorno precedente il rogo.

Per gli Ipa si registra un leggero aumento dei valori nella centralina di Narni Scalo rispetto alla media del triennio, dove però restano più bassi rispetto al 27 febbraio, giorno precedente all’incendio.

Quanto ai metalli, il campionatore posto vicino al rogo fotografa un leggero aumento del nichel, e dei valori di cadmio che, sottolinea Arpa “si sono comunque mantenuti abbondantemente sotto la soglia limite”.

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Il Messaggero